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Architettura in performance. Le superfici cieche degli edifici della metropoli contemporanea
Prof. Orazio Carpenzano
Il tema è rivolto al rapporto-confronto tra architettura, arti visive e nuove tecnologie di manipolazione formale per far sentire la necessità conoscitiva delle esperienze estetiche contemporanee come uno dei fondamenti del comporre gli spazi pubblici, sapendo che il ruolo dell’architettura di oggi è anche quello di punteggiare il banale riprodursi o degradarsi dell’habitat con forti segnali, con evidenze artistiche in grado di infondere, con la loro presenza, energia positiva e propulsiva alle aree vaghe della città.
Si tratta di una ricerca sulle superfici mute, senza alcun contatto tra interni e città.
Le testate, brutalmente interrotte che determinando oltre che un vuoto d’immagine, anche un’assenza di qualità nel ritmo dell’edificato della metropoli contemporanea.
La ricerca indaga, attraverso il progetto, uno spazio diverso, che ci porta a misurare, anche solo visivamente, i rapporti di posizione con gli strati “verticali” della metropoli per dire che…
Implicare i sensi nell’esperienza dello spazio contemporaneo vuol dire contattare progettualmente le interrelazioni tra le arti.
Questa idea può sviluppare a fondo l’importanza della connessione, della mutazione e della comunicazione legandosi strettamente all’uso pieno e concreto delle nuove tecnologie motion graphics nella composizione architettonica e nella progettazione urbana.
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