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Documentazione - 4 READ

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Scena 4: Pappette

Non realizzando la via interna si realizza invece una "circonvallazione" al paese. Cioè una strada costossima e lunghissima (bisogna sbancare mezzo montagna di puro granito per almeno due chilometri) per deviare il traffico di attraversamento (già bassissimo comunque visto che quello di collegamento viaggia sull'autostrada più a monte). L'opera ciclopica naturalmente ha uno scopo veramente primario. Quello di permettere di lottizzare ferocemente lungo i suoi fianchi; nascono così alla porta orientale della ridente cittadina due nastri cementificati di pappetta edilizia. Finita? abitata? usata? Ma no! In buona parte lasciata in forma di scheletro, visto che non si sa mai, intanto conviene investire. Lasciamo là la Pappetta e procediamo. Nel frattempo i cosiddetti villaggi turistici delle seconde case, erodono le insenature più belle, e a poco a poco anche la montagna. Nel centro originario, naturalmente, permangono ruderi in pieno centro, oppure opere di consolidamento mai ultimate dopo il terremoto del 1978, insieme agli abituali ferri di attesa. L’ultima moda è la baita alpina, sorta di estensioni dei bar che occupano i punti più belli e panoramici del paese. Ma non temete, tra poco le estensioni saranno sanate e diventeranno costruzioni a tutti gli effetti. Meno male che nasce verso Ovest un altro intervento di architettura sorprendentemente intelligente: una specie di casbah che accoglie il visitatore che arriva al paese da Palermo in maniera più rincuorante che dall'altra parte della nazionale.