Il primo elaboratore elettronico fu messo a punto in America nell’immediato dopoguerra e si basava su una
 tecnologia a valvole; era quindi molto ingombrante e poco efficiente rispetto ai computer della nostra
 generazione.
 L'uso dei transistor al silicio negli ultimi anni Cinquanta, segnò l'avvento di elementi logici più 
 piccoli, veloci e versatili. Negli anni ’60 comparvero i primi circuiti integrati grazie ai quali fu 
 possibile ottenere ulteriori riduzioni del prezzo e delle dimensioni delle macchine accompagnati da un
 significativo incremento delle loro potenzialità.
 Quindi, oltre alle eccezionali prestazioni tecniche (velocità altissime per le operazioni e grandissime
 possibilità di memorizzazione) i circuiti integrati consentirono, nella corsa del sempre più piccolo ed
 economico, il grande balzo della miniaturizzazione che permise, la creazione di minicalcolatori versatili
 e potenti: i personal computer.
 
 Cominciarono a nascere nuove società che si dedicavano prevalentemente alla
 ricerca nel campo dei computer.
 La Apple fu fondata da Steven Jobs e Stephen Wozniak nel 1976 per 
 commercializzare Apple I, una scheda-computer progettata e realizzata in un
 garage, che veniva venduta senza monitor, tastiera e contenitore.
 Il successo e la rapida diffusione dell'azienda diedero un ulteriore
 impulso alla crescita del settore.
 Prima della fine del decennio il mercato dei personal aveva assunto
 una fisionomia definita.
 Nel 1981 l'IBM introdusse il proprio modello di microcomputer, 
 l'IBM Personal Computer, con processore Intel 8086 passato alla storia
 come il primo PC. Esso fu una pietra miliare nella storia del microcomputer
 ed aprì la strada allo sviluppo di modelli sempre più veloci e potenti permettendo la standardizzazione
 della produzione. 
 Nonostante questo sviluppo il computer restava uno strumento per pochi utenti specialisti
 del settore. Nel 1984 avviene una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’informatica
 grazie all'introduzione di un'interfaccia utente di più facile uso. Nascono così dei computer
 completamente diversi dai precedenti, basati su una nuova concezione del rapporto
 uomo-macchina. Lo schermo è formato da una mappatura di punti che possono contenere
 determinati comandi accessibili con un puntatore, il mouse.
 L’approccio non avviene più attraverso codici difficili da imparare ma è di tipo visuale,
 immediato e soprattutto accessibile a tutti.
 Lo schermo si presenta sotto forma di una metafora, la scrivania (desktop) sulla quale ci sono numerosi 
 oggetti:
 Cartelline che contengono informazioni (files) organizzate in modo gerarchico. 
 Icone che permettono di accedere a specifici programmi. 
 Menù che consentono di effettuare operazioni elementari. 
 Un cestino in cui gettare le informazioni che non servono più. 
 Le interfacce grafiche utente furono sviluppate nel corso degli anni Settanta presso i laboratori della
 Xerox Corporation di Palo Alto, in California, e nel decennio successivo furono implementate in diversi 
 sistemi operativi.
 L'Apple Macintosh (un elaboratore a 16 bit introdotto nel 1984) fu tra i primi a sostituire
 l'interfaccia convenzionale del sistema operativo con una di tipo grafico a icone
 (simboli grafici che rappresentano oggetti e funzioni del computer) e menu, oggi presente
 in tutti i microcomputer.

 Inutilmente la Xerox fece causa alla Apple Computer per lo sfruttamento delle loro ricerche.
 Un’altra importante società protagonista della ricerca sui computer è la Microsoft
 fondata nel 1975 da William H. Gates III e da Paul Allen che già ai tempi della scuola
 superiore erano uniti dall'hobby della programmazione.
 La Microsoft è oggi famosa per il suo sistema operativo Windows, adottato da ogni specie
 di computer, dai più piccoli portatili ai giganteschi sistemi multiprocessori. 
 La direzione in cui sta procedendo la ricerca per il perfezionamento del microcomputer è
 quella di una continua miniaturizzazione dell'hardware. Senza penalizzazioni in termini di
 efficienza e potenza della macchina, vengono oggi realizzati microcomputer
 estremamente veloci e di dimensioni minime:
 il palmtop, di recente introduzione, offre le prestazioni di un normale
 personal con l'ingombro di una calcolatrice. Inoltre, ricercando sistemi di uso sempre più semplici
 ed immediati, lo sviluppo tecnologico applicato al microcomputer ha portato alla creazione
 di meccanismi a controllo vocale che oggi permettono all'utente di usare i vocaboli e la
 sintassi del linguaggio parlato per comandare il calcolatore.