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Antonino Saggio Home
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Laboratorio di Laurea '95-96
Programma di Cooperazione tra l'Italia e i Paesi in Via di Sviluppo 
Faculdade de Arquitectura e Planeamento Físico 
Universidade Eduardo Mondlane, Maputo, Moçambique
Docente coordinatore Antonino Saggio, La Sapienza, Roma

Progettazione Architettonica e Urbana 

Bela Vista
Marracuene Manhiça
Le città sede di distretto della provincia di Maputo. 

Ipotesi di riqualificazione e di sviluppo attraverso interventi urbani ed edilizi.

Namaacha

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Quattordici ARchitetture in 5 città Mozambicane
Laboratorio Laurea Il Laboratorio di Laurea (LaL) si configura come una esperienza didattica su tematiche pertinenti lo sviluppo del paese. Nell'AA 1995-1996 il tema prescelto è stato: Le città sede di distretto della provincia di Maputo. Ipotesi di riqualificazione e di sviluppo attraverso interventi urbani ed edilizi. Tale tema è stato indicato dal Comitato scientifico anche per creare un coordinamento con le ricerche in corso di redazione nella Fapf e nella Facoltà di architettura de «La Sapienza» sulla più generale problematica Le città intermedie del Mozambico.

Tema, modalità e linee di sviluppo del lavoro sono state verificate ripetutamente con il prof. arch. Josè Forjaz, preside del Fapf e con il prof. Salvatore Dierna, del Comitato scientifico de «La Sapienza» e in cinque seminari collettivi allargati anche ad altri docenti del Fapf. Alla presentazione finale e all'esame di laurea hanno partecipato anche il prof. arch. Mario Docci, preside della Facoltà di architettura de «La Sapienza» e il prof. arch Lucio Carbonara, Dipartimento di Urbanisticade «La Sapienza». Oltre ai moduli dedicati al Progetto Urbano (10 settimane 1 Semestre) e al Progetto Architettonico (16 settimane 2 Semestre), tenuti dal coordinatore, il LaL '95-96 si è avvalso dei seguenti contributi didattici che hanno determinato una serie importanti di approfondimenti e di verifiche incrociate.

1. Modulo di Analisi territoriale e ambientale (Ata - prof. S. Zevi 8 settimane, 1 Semestre)

2. Modulo di Pianificazione Urbanistica (Pu - Prof. S. Bruschi 8 settimane 1 Semestre) 

3. Struttura e tecnologia (St - prof. G. Vetriani, prof. G. Morelli 4 settimane 2 Semestre)

4. Controllo Ambientale (Ca - prof. F. Bianchi 2 settimane 2 Semestre)

1. Situazione urbana, ipotesi di localizzazione e di programma

1.1. Situazione urbana

Le città in cui si è concentrato lo studio del LaL sono cinque sedi di distretto (corrispondenti grosso modo alle nostre province) della regione di Maputo. Marracuene, Manhiça, Namaacha, Moamba e Bela -Vista hanno una popolazione che varia tra 6.000 e 20.000 unità (circa un quinto della popolazione dell'intero distretto) e pur se in maniera diversa, hanno numerose caratteristiche comuni: carenza di acqua, insufficiente manutenzione della rete stradale, intermittenza nella fornitura elettrica, mancanza di alcune attrezzature di base come è stato messo in evidenza nel modulo di Ata.

Dal punto di vista della struttura urbana presentano impianti caratterizzati da:

a. Una area centrale (creata nei primi decenni del secolo, spesso su un crinale sovrastante un fiume, e che contiene alcuni edifici pubblici poste, polizia eccetera organizzati in impianti simmetrici e rappresentativi attorno al nucleo di base composto dalla Sede del distretto e dalla Dimora del Governatore)

b. Una area di espansione periferica (in cui sono state realizzate alcune attrezzature pubbliche come scuole, centri di prima assistenza o piccoli ospedali a partire dagli anni Sessanta)

c. Una area di espansione spontanea (in cui vive la maggior parte della popolazione in una condizione spesso semi-rurale e di grande povertà).

Ciascuna area, presenta problemi specifici e leggittimerebbe uno studio approfondito e delle ipotesi di intervento urbano ed edilizio. Alcune ipotesi generali sono state indicate nel modulo della Pianificazione urbanistica. Su questi problemi è disponibile «Origem e Transformação das cidades intermédias 

Sopra Louro dettaglio della Copertura di un campo da gioco a Bella Vista. Accanto prospetto di Naiene di un Centro culturale per Marracuene, Progetto urbano di Chongo a Namaacha e Scuola a Bella Vista di Pires.

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da provincìa de Maputo», (a cura di S. Bruschi e collaboratori), Caderno n. 3, Fapf, Uem Maputo 1996.

1.2. Le aree centrali

Presentano specificatamente le seguenti caratteristiche:

1. Abbandono di parte delle strutture edilizie esistenti causa un degrado che combina le ferite della guerra alla carenza di manutenzione e al bassissimo tenore di vita delle popolazioni.

2. Persistenza di un modello di città ottocentesco basato su una lottizzazione per parti distinte.

3. Una bassissima densità edilizia che si risolve in grandi lotti inedificati nel centro stesso delle cittadine.

4. Una carenza quasi totale di una concezione dello spazio pubblico, di come caratterizzare edifici e terreno in situazioni di basso sviluppo economico una volta divenuto impraticabile il processo di densificazione su cui il modello originario era stato predisposto.

5. Una carenza di servizi amministrativi e di altre attrezzature pubbliche e un drastico impoverimento della struttura terziaria e residenziale.

1.3. Programma e localizzazione degli interventi

Due sono state le strategie di intervento urbano concordate tra il modulo di Progetto urbano e Pianificazione urbanistica.

1. Programma: studiare ipotesi che prendessero in serie considerazione l'effettiva priorità sociale degli interventi. Per cui, da una analisi condotta anche con gli amministratori locali, sono state isolate per ciascuna situazione le carenze di servizi di prima necessità. Accanto a queste attrezzature pubbliche, in diverse percentuali e caratteristiche, sono state previste in ciascun progetto quote di edilizia privata sia da destinare ad attività residenziali che terziarie. Congiuntamente alla quota pubblica e privata sono

state indicate superfici massime di progetto che variano tra i tre e i quattromila metri quadri in fabbricati di uno o due piani. Inoltre, le superfici massime sono state suddivise in tre fasi di sviluppo successivo e calcolate per ciascuna quanitá e costi.

2. Localizzazione. Per gli interventi sono state prescelte aree che presentassero le seguenti caratteristiche: essere inedificate, localizzate nel centro o nelle

sue immediate prossimità, variabili tra i tre e i cinque ettari circa e che presentassero la possibilità di interventi urbani tesi da una parte alla riqualificazione dei nuclei centrali dall'altra a innescare processi positivi nelle aree di espansione spontanea.

Nelle cinque città oggetto delle applicazioni progettuali programma e localizzazione si configurano in questi termini.


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Planimetria e dettaglio dell'area di progetto. A sinistra Bela Vista, in basso Manhiça.
espansione spontanea che si estende sino ai limiti di un piccolo aeroporto oggi abbandonato.

Localizzazione del progetto. L'area si estende per circa tre ettari in direzione nord sud tra il centro città e la zona di espansione spontanea. Oltre a questa direzione il progetto prevede interventi anche lungo l'asse est ovest per rafforzare degli elementi di continuità dell'intero centro.

Programma. Si prevede di realizzare una Scuola secondaria superiore, una scuola primaria e un nuovo edificio amministrativo per condensare uffici oggi sparsi in una situazione dispersiva e caotica. Le parti a più forte caratterizzazione pubbliche di tale programma (biblioteca, zona attrezzata all'aperto per manifestazioni teatrali e ricreative, biblioteca) sono localizzate in rapporto ai punti strategici dell'intorno urbano, mentre le zone residenziali sono nelle aree più protette del progetto.

Manhiça

La cittadina sorge su un ansa del fiume Incomati e risulta divisa in due da una strada a scala regionale. Il centro città è organizzato con una polarità tra la stazione ferroviaria (con i limitrofi servizi commerciali, oggi sottoutilizzati) e, sul fronte opposto, l'edificio Sede di Distretto che affaccia sul fiume. L'area centrale si organizza su una serie di grandi lotti liberi attorno ai pochi edifici pubblici. Alcuni nuovi servizi (ospedale, centri di formazione eccetera) si collocano prevalentemente nella zona di espansione ad oriente, mentre ad ovest del centro vi è una zona di 

Bela Vista

La cittadina sorge sopra l'ansa di un fiume (Rio Maputo) e, tra quelle oggetto del progetto, è quella con la minore consistenza edilizia. Sorta attorno a una grande casa unifamiliare con una struttura a griglia, la cittadina è stata ampliata con un disegno urbano molto ambizioso: un grande doppio Boulevard che inizia da una rotonda e termina con l'edifico Sede di distretto in posizione panoramica sul fiume. Ma ai due lati della grande struttura alberata la consistenza edilizia (una piccola scuola, l'edificio della polizia e le poste) è debolissima. Ad occidente esiste una piccola zona industriale separata dal centro da alcuni piccoli nuclei di case operaie e di residenze spontane. Bela Vista è molto mal collegata alla capitale: solo con una pista di terra battuta che sottolinea il senso di isolamento della cittadina.

Localizzazione di progetto. L'area di intervento fiancheggia il grande viale alberato del centro città a metà del suo sviluppo. È limitrofa all'edificio della poste e in asse con la via che conduce alla zona industriale.

Programma. La proposta è di una scuola di Arti e mestieri con internato e residenze. Le funzioni pubbliche dell'intervento si localizzano a ridosso del viale alberato centrale nella intenzione di caratterizzare maggiormente lo spazio pubblico della cittadina. Interventi sono previsti sia lungo il doppio viale sia negli edifici già esistenti ai suoi due lati.

Tutte le foto aeree sono orientate nord sud.

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Planimetria e dettaglio dell'area di progetto. A sinistra Marracuene, in basso Moamba (in queste caso le foto sono imaginate con l'est verso l'alto)
cittadina oggi completamente assente.

Programma. Nell'isolato intermedio si localizzano edifici amministrativi, oggi sparsi in piccole case disperse nella cittadine e servizi culturali e alcuni nuclei di residenza e commercio. Nelle altre due area si sistemano sia le funzioni che possono gravitare su un parco pubblico che quelle della fiera. La strategia di progetto investe simultaneamente i tre isolati e gli edifici ad essi prospicienti.

Marracuene

Cittadina nelle prossimità della capitale (circa 35 km) nei pressi di una località balneare. Localizzata su un rilievo in prossimità del fiume Incomati, l'originaria struttura turistica è oggi svuotata (alberghi, club e ristoranti sono abbandonati) pur se l'arredo urbano (verde, aree di sosta attrezzate, fontane) conservano la loro apparenza originaria. La città risulta servita a est da una strada nazionale e a ovest dalla ferrovia. I principali insediamenti spontanei sorgono a ridosso del piccolo attracco per il traghetto sul fiume in direzione della spiaggia di Macaneta e al di là della strada nazionale che collega Maputo al Nord del paese.

Localizzazione di progetto. L'area di progetto si estende per circa quattro ettari in direzione est ovest e risulta confinante con la strada nazionale e con uno degli assi, ad essa perpendicolare, verso il centro città. Tale localizzazione presenta la possibilità di incidere in un nodo nevralgico della cittadina sia dal punto di vista dell'area centrale che degli insediamenti spontanei. 

Programma. Il progetto prevede la riorganizzazione dei servizi amministrativi, la creazione di un centro culturale, la riorganizzazione delle attrezzature sportive e un ponte-rampa pedonale che consenta di scavalcare la strada nazionale collegando l'area di espansione spontanea al centro. Le funzioni private riguardano le strutture commerciali che gravitano su una stazione di pulman per il collegamento regionale e un comples

so residenziale verso la città.

Moamba 

La prima urbanizzazione sorge attorno alla stazione ferroviaria della cittadina che, sviluppatasi lungo la ferrovia, è divenuta centro di Distretto in un secondo momento. Pertanto la struttura dell'impianto urbano non è stata pianificata per funzioni rappresentative, pur avendo avuto alcune successivi tentativi in questo senso. Dalla Stazione ferroviaria si estende l'asse principale che organizza isolati di grande dimensione (con la chiesa, la piccola sede del Distretto, la scuola secondaria, un grande complesso di arte e mestieri) e, diminuendo progressivamente la densità, si innesta a un nucleo di insediamento spontaneo. A nord del centro vi è una piccola area industriale e una grande scuola secondaria, oggi in stato di totale abbandono.

Localizzazione di progetto. Lungo l'asse est ovest della cittadina, a poche centinaia di metri dalla stazione, insistono tre grandi isolati inedificati che si susseguono nella direzione nord sud. Il primo è destinato a parco pubblico e nelle strade prospicienti a nord e a ovest insistono piccole attrezzature (chiesa, edificio commerciale, Sede di Distretto). Il secondo isolato è oggi destinato a campo sportivo e vi insiste un club abbandonato, il terzo isolato ospita semestralmente una piccola fiera locale. In questa successione di tre aree si è localizzato il progetto. Si interviene ridisegnando le funzioni esistenti e tentando di dare una struttura organizzativa allo spazio centrale della 


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Planimetria e dettaglio dell'area di progetto di Namaacha. In basso il complesso scolastico preesistente e una vista della strada principale.
Namaacha

La cittadina, tra quelle interessate al progetto, è quella con una struttura urbana più complessa e consolidata. Si colloca su un rilievo a circa 600 metri di altezza e gode di un clima e di una qualità dell'aria particolarmente rinomate. La città è circondata da alberature di alto fusto (oggi in parte depauperate) e si trova nelle prossimità di un piccolo parco lungo un torrente. Il centro abitato si sviluppa lungo una strada di rilevanza nazionale e sorge praticamente a ridosso della frontiera con il confinante Stato dello Swaziland. Lungo la strada si susseguono almeno tre nuclei di urbanizzazione distinti. Il primo, quello della fondazione originaria, è caratterizzato da una maglia ortogonale con a nord gli edifici pubblici tra cui una grande Scuola di arti mestieri restaurata grazie anche alla Cooperazione italiana, e a sud una lottizzazione di abitazioni con grande spazi di verde od orti. Una seconda contiene edifici scolastici specializzati, l'ospedale, una chiesa, un collegio, un albergo e il centro amministrativo e organizza, alle spalle degli edifici pubblici, una lottizzazione di piccoli appezzamenti con case di modeste dimensioni. Una terza zona, prevalentemente spontanea, sorge a ridosso della frontiera e del mercato.

Localizzazione del progetto. Dopo diverse alternative la decisione è ricaduta su un'area di circa tre ettari che insiste tra il nucleo della prima urbanizzazione e quella dell'insediamento spontaneo. L'area confina a sud con la strada nazionale per una lunghezza di circa 400 metri e degrada a nord con una pregevole vista sulla valle. Sulla zona occidentale insiste un collegio cattolico con dormitori e chiesa, oggi in abbandono. La presenza del lungo fronte stradale permette di incidere urbanisticamente nella struttura spaziale principale della cittadina: appunto la strada e le sue possibili articolazioni. Si prevedono pertanto interventi sia sul 

propone nuovi servizi culturali e amministrativi legandoli alla chiesa preesistente. Propone anche dei nuclei residenziali nelle rimanenti parti del grande appezzamento tentando di riallacciare funzionalmente relazioni tra l'area di progetto e la vita che si svolge lungo la strada.
fronte stradale dell'area sia sul lato opposto.

Programma. La curia intende recuperare il collegio (che occupa circa 1/5 dell'area) e forse ampliarne una parte: il progetto fa tesoro di questa indicazione, ne studia una proposta organizzativa e allo stesso tempo 

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2. progetto urbano e architettonico

Intendiamo organizzare questa ricapitolazione della ricerca progettuale attraverso le parole chiave che sono state mano a mano enucleate.

Mix funzionale, centro comunitario 

Un aspetto fondamentale del progetto è stato considerare un misto di funzioni pubbliche private quale strategia di intervento. Tale proposta indicata dal coordinatore sulla base di esperienze ormai compiute in molti paesi, è stata convalidata dal docente di Pianificazione urbanistica e anche da precedenti esperienze didattiche degli stessi studenti che nella loro ultima esperienza di progetto, guidata dal prof. Forjaz, si erano applicati in un progetto di centro comunitario basato sul mix funzionale. Tale programma è parso credibile per promuovere progetti che da una parte assorbissero denaro pubblico o di organizzazioni internazionali, dall'altro attivassero investimenti privati in un progetto caratterizzato da obiettivi comuni.

Tra le funzioni originariamente previste dal programma di intervento né il Mercato né il Centro di salute hanno potuto trovare posto. Questa decisione, non proviene da una sottovalutazione dell'interesse architettonico che tali programmi rivestono soprattutto quando se ne studi un carattere innovativo ed integrato ma perché attraverso le analisi delle priorità urbanistiche si è verificato che tali funzioni non rivestono, nelle situazioni in esame, caratteristiche di urgenza.

Controllo e gerarchia spaziale Accanto all'emergere di questo tema, attenzione si è posta all'articolazione dello spazio attraverso il parametro del controllo con la conseguente individuazione di sette spazi fondamentali: pubblici, collettivi, semi collettivi, semi privati, privati di nucleo, privati 

Prospetti di Chiponde a Marracuene e Schema urbano di Ismail a Namaacha. Individuare il problema

Nelle cinque visite alle città condotte dal docente coordinatore con il gruppo di laureandi interessati al progetto sono state analizzate le città secondo le caratteristiche di Morfologia, Soluzioni architettoniche ricorrenti, Verde e spazio libero, Gerarchie di spazi, Clima. Si tratta di chiavi di lettura analitica che stimolano una riflessione, ma ben chiaro che la conoscenza di una città e le motivazioni specifiche di un intervento progettuale devono nascere anche da un giudizio e da una intuizione sintetica sulla natura stessa del problema. "Quale è il problema fondamentale di ciascuna situazione urbana?" è stata la domanda che ciascun candidato si è posto.

individuali, privati di servizio. Questa caratterizzazione si adatta a molteplici destinazioni d'uso e permette una doppia articolazione spaziale e funzionale delle proposte.

Griglia e tessuto 

Diverse lezioni ed esercitazioni si sono mosse all'interno di queste tecniche di progettazione che mirano a superare un concetto di lottizzazione per parti autonome (fondate sulla differenza tra edificio e spazio libero) per fornire agli studenti strumenti per organizzare gerarchie spaziali entro una concezione di continuità.


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Archiettura e paesaggismo

Attraverso le prime esercitazioni progettuali, alcune condotte in ex tempore, dopo le visite e la conoscenza specifica delle situazioni urbane, dopo un importante seminario collettivo allargato al prof. Forjaz, è andato maturando nel Laboratorio la convinzione che la natura del problema urbano esigeva uno sforzo che prendesse in considerazione simultaneamente tre componenti: 1. L'esistenza di disegni urbani precedenti basati su modelli ottocenteschi che presupponevano una densificazione successiva mai avvenuta e oggi, se non altro economicamente, improponibile. 2. La grande presenza di spazi verdi inedificati nel centro della città. 3. La necessità di operare strutturalmente con il problema della bassa densità edilizia (derivante anche dal basso tasso di crescita economica). 

Scartando ogni automatico modello di densificazione del precedente modello (fare "edifici" nei lotti disponibili) è maturata l'idea che intervento edificato e sistema di spazi pubblici dovessero formare un sistema coesivo, da progettare insieme. Pertanto si è guardato a esperienze di integrazione tra architettura e paesaggio. Di grande aiuto in questa direzione sono stati i progetti dei recenti parchi urbani delle città europee e l'opera di architetti come Miralles & Pinos, Zenghelis, Van Berkel, Ando che mostrano esattamente questa intenzione di articolazione dell'architettura in sistemi a bassa 

densità che formano, fanno, il paesaggio. 

Layer e sistemi

Al fine di sviluppare il lavoro in questa direzione si è strutturata la 

ricerca progettuale attorno al concetto di layer. Gli impianti urbani sono stati suddivisi nei cinque layer (strati concettuali) di: Spazi (strade, piazze eccetera); Costruzioni (a sua volta suddivise in edifici forti, costruzioni propriamente dette, e edifici deboli, (padiglioni, pavimentazioni strutture leggere rimovibili); Verde e sue attrezzature (ivi comprese spazi di ricreazione rappresentazione o per lo sport); Funzioni (edifici a scala pubblica, comunitaria, commerciale, residenziale eccetera); Geometrie (un layer fondamentale in alcuni progetti, secondario in altri). Il lavoro in questa chiave, irrobustito dalla creazione anche di plastici di studio, è risultato molto importante. Ha reso esplicito da una 
Il testo segue a pagina 25

Segue qui, Seconda parte seconda Html
 

Originariamente diffusa come dispensa e relazione finale in circa duecento copie a Maputo nel giugno 1996
Successivamente riedita, riscritta e pubblicata
in:AS, "Un Laboratorio di Laurea" in "Ricerca e Progetto"i Giovedi del Dpau",
n. 9/10 gennaio-dicembre 1997 pp. 7-16