Corso di Progettazione Architettonica Assistita

Facoltà di Architettura Sapienza Università di Roma

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Lunedì 20 luglio 2015, in Aula V6, presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Roma, nella sede di Via Gramsci 53, si terrà la presentazione pubblica del progetto a cui dal Marzo 2012 sta lavorando la Cattedra di Antonino Saggio.
Il progetto si chiama Tevere Cavo e intende mettere a sistema una serie di vuoti urbani e di aree sottoutilizzate a Roma. Si tratta in particolare della parte della città che segue l’andamento del Tevere dalla diga di Castel Giubileo alla porta di Piazza del Popolo e che è racchiuso dai grandi colli di Monte Mario ad Ovest e di Monte Antenne ad est. il progetto Tevere Cavo si ricollega idealmente e metodologicamente alla Urban Green Lines che legava con un anello ecologico i due grandi parchi archeologici tra l’Appia e la Casilina e che è stato presentato alla Casa dell‘Architettura di Roma e sul fascicolo n. 278 de “l’Arca”. Se in quel caso una nuova linea tranviaria assumeva il ruolo di catalizzatore di una serie di intenti e scopi, in questa parte di Roma non può essere che il Tevere l’elemento sistemico. Un Tevere su cui scorre la storia stessa della città e forse il suo futuro.
La giornata inizia alle ore 9 con una introduzione del professor Saggio al tema, cui seguiranno le presentazioni degli studenti del Corso di progettazione Architettonica Assistita che offriranno il loro contributo dal punto di vista teorico, tecnologico e progettuale attraverso una proposta che usa l’Information Technology quale elemento chiave per affrontare una serie di crisi della città contemporanea.
La discussione dei progetti vedrà partecipare un panel qualificato di esperti, invitati a commentare e a discutere delle proposte.

 

Lunedì 20 luglio 2015. Ore 9-13
Aula V6, Facoltà di Architettura Via Gramsci 53
Corso di Progettazione Architettonica Assistita prof. Antonino Saggio

Hanno Partecipato alla Jury finale i professori

Alessandra De Cesaris
Lorenzo Imbesi
Graziano Valenti


1.
BIT

 

Streaming Tevere
L'acquedotto che porta la cittá all'acqua


Veronika Boneva
Erika Iuspa
Francesca Romana Pelagallo

La crisi che affrontiamo con il nostro progetto è letteralmente “invisibile”. La città di Roma si è progressivamente allontanata dal suo fiume, perdendo con esso qualsiasi tipo di contatto. Da questa osservazione nasce l’idea di realizzare un “acquedotto ribaltato”, intendendo un nuovo sistema di connessione che sia rovesciato sia a livello formale che a livello funzionale a  quello tradizionale. Il suo compito sarà infatti quello di portare la città all’acqua, favorendo  la riscoperta del fiume dal punto di vista percettivo, cognitivo e interattivo. Un nuovo sistema di accessibilità, strettamente connesso all’Information technology favorirà diverse attività sulle sponde. La forza del progetto è legata alla sua possibilità di riproduzione nei punti di maggiore “invisibilità” del Tevere.

 

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http://www.streamingtevere.altervista.org/

 

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2.
0.1 GROUP

 

sTREEnga loop
L'elastico connettivo

Sebastiano Marini
Francesca Orunesu
Nicola Pennacchiotti
Antonietta Valente

La crisi individuata è la necessità di collegamento tra Monte Mario e Villa Glori. La soluzione studiata è un circuito mutevole percorso da un vettore (mezzo di trasporto) a velocità di 5 km/h. In questa macrocrisi del collegamento si inseriscono altre microcrisi. Come trasformare queste crisi in valore? Il progetto presenta varie stazioni sTREEnga metamorfiche che si trasformano in base all'energia sfruttata e agli obiettivi prefissati.

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http://www.workgroupitcaad.altervista.org/

 

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3.
Hydrogroup

 

Flu(id)o Park
Parco per la fitodepurazione, piazze e molo nella banchina del Tevere sotto il Ponte della Musica

Stefano Panici
Luca Poleggi
Alessandro Spaccesi

Flu(ID)o Park vuole essere un progetto pilota, alternativo agli impianti già in uso, nell’ambito della depurazione delle acque reflue provenienti dalle abitazioni e rilasciate nellee acque nel Tevere. Applicato in via sperimentale in una piccola enclave residenziale usata come campo di sperimentazione il progetto si vuole presentare come modello per altre operazioni simili.
Flu(ID)o Park infatti depura le acque reflue di un nucleo composto da 11 palazzine, nei pressi del Foro Italico, in cui risiedono circa 425 persone. La depurazione attraverso vasche di fitodepurazione a flusso libero.
Le vasche di fitodepurazione costituiscono una piazza e ridisegnano la banchina sul Tevere dove sono previsti ormeggi per le canoe.

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http://www.fluidopark.altervista.org/

 

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4.
a.r.c.h. (architettura Rigato Ciuro_host)

 

tiberNET.
Nuove energie tiberine: sharing economy on the river

Antonino Ciuro
Marta Rigato

Lo stato di abbandono del fiume Tevere, l'inquinamento, la scarsa fruibilità delle sponde, le piene e le esondazioni riflettono i problemi amministrativi e di gestione del territorio. Strategie economiche utilizzate fino ad ora, come il regime concessorio, e dinamiche non sempre trasparenti legate alla gestione del fiume hanno portato a un sempre più dilagante degrado.
Nell'ambito di una strategia di sviluppo il Tevere può recuperare la dimensione di grande infrastruttura urbana che gli spetta riscattando la propria immagine. Due sono le strategie che a.r.c.h. segue: la prima, progettuale, propone una rete di stazioni fluviali con spazi per la custodia e lo sharing di mezzi di trasporto pubblici e privati a impatto zero, un sistema in grado di rigenerare gli spazi residuali, la seconda, di tipo economico, intende garantire una migliore gestione e trasparenza amministrativa, attraverso l'uso di app legate all'economia di sharing che investe l'immenso campo di potenzialità aperto dallo sviluppo esponenziale di internet.
Attraverso una indicizzazione ed una gestione parametrica delle diverse istanze sociali, ambientali e spaziali provenienti dal contesto, l'architettura può soddisfare più esigenze conformandosi informandosi e informando.

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http://www.architcaad.altervista.org/aRCh/tibernet.html

 

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5.
TERapy group

 

YOU’R(e) CITY
Modelli di riappropriazione e gestione partecipata dello spazio urbano

Arianna Gori
con la partecipazione di Tiziano Tamburri

Il progetto YOU’R(e) CITY si propone di mettere in moto strategie per la riappropriazione dello spazio pubblico da parte dei cittadini:
l’idea è quella di ricreare le condizioni per una gestione proattiva e partecipata degli spazi della collettività.
In risposta alla mancanza di un reciproco senso di appartenenza tra i cittadini e lo spazio urbano, si ricercano nuovi modelli di riqualificazione degli urban voids che tengano conto del “diritto d’uso” (anziche “di proprietà”) dei fruitori.
Il vuoto urbano individuato è il numero 49, sul quale insiste l’imponente scalinata che connette Corso di Francia con via Ronciglione; l’installazione di piattaforme interattive, veri e propri layer funzionali interconnessi in dialogo con il percorso ascensionale della scala, porterà alla creazione di uno spazio-prototipo per lo sviluppo della socialità e della partecipazione nell’era dell’information technology.

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http://ariannagoriitcaad2015.altervista.org/terapy.html

 

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6.
M3b

 

RE-HUB-CYCLE
Un sistema per una nuova mobilità ciclopedonale e fluviale per il villaggio olimpico

Matteo Baldissara
Mickeal Milocco

Niente nella città ha maggiore bisogno di essere messo a sistema che la mobilità. Questa la crisi da cui nasce il progetto: una rete ciclopedonale frammentata ed interrotta, un Fiume, il Tevere, che più che un’infrastruttura appare come una cesura nella città, nessun collegamento tra i due sistemi. Innestandoci su un progetto sistemico di mobilità ciclabile che investe tutta la città, il GRAB, e sulla rete di progetti di tesi realizzati dalla cattedra del prof. A. Saggio, intendiamo ricucire il tessuto del villaggio olimpico attraverso un ring secondario di mobilità che possa fare molte cose insieme: riportare la città al fiume, produrre energia, trasportare ossigeno, fitodepurazione, creare nodi di scambio tra sistemi di trasporto su gomma, su ferro e su acqua. I punti nodali della nuova rete ospiteranno stazioni di scambio, elementi di discesa al fiume, stazioni di sosta e ricarica, disegnando un nuovo sistema di mobilità alternativa e sostenibile.

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http://m3bitcaad15.altervista.org/

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7.
SpaMAbacus

 

A.R.TE.(Architecture Riabilitation Technology)

Alessandro Perosillo
Silvia Primavera
Michele Spano

Il Centro Don Gnocchi di Roma, malgrado sia uno delle più importanti strutture medico sanitarie dedicata alla riabilitazione motoria e neurologica, è molto meno nota rispetto alla adiacente Città dello sport al Foro Italico.  L'intenzione del progetto A.R.Te.  è quello di realizzare una serie di strutture a sostegno delle attività terapeutiche e riabilitative svolte dal Centro Don Gnocchi, in particolare destinando ed integrando funzioni e attività del centro lungo le sponde del lungo Tevere in diretta prossimità del centro. Attraverso la progettazione del waterfront tra Ponte Milvio e Ponte Duca D'Aosta, verrà dunque realizzato un parco riabilitativo, che sarà caratterizzato da percorsi adibiti allo sport, aree dedicate al benessere e un percorso riabilitativo- sensoriale, caratterizzato da una serie di attività pensate e strutturate per il benessere del paziente ma anche per i fruitori del parco. Lungo questa zona inoltre vi saranno spazi e atterezzature pensate in relazione alle nuove tecnologie che sono studiate all'interno dei laboratori di ricerca del Don Gnocchi e che investono un grande numero di patologie dalle terapie dei disturbi dell'equilibrio ai sistemi di realtà virtuale per lo sviluppo percettivo e riabilitativo neurologico. All'interno di Tevere Cavo nasce così una nuova realtà contestualmente socialmente e tecnologicamente radicata a questo settore di Roma e alle sue vocazioni e che è ricca di stimoli ed attività volte al recupero di questa parte del lungotevere e allo stesso tempo capace di innestare fenomeni positivi sia sul Tevere che sull'intorno urbano, economico e sociale.

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http://www.spamabacus.altervista.org/project/index.html

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(video.. ma senza audio della sessione)
20 luglio 2015