caad_2003 tutorial

tecniche digitali e progettazione architettonica - 01

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francesco.deluca@uniroma1.it

Il seguente intervento è tratto in parte dal volume di Francesco De Luca e Marco Nardini, Dietro le quinte - Tecniche d'avanguardia nella progettazione contemporanea, Testo e Immagine, Torino 2003 della serie La Rivoluzione Informatica - Universale di architettura edita da Antonino Saggio

Il CAD come strumento del pensiero

L'attuale sperimentazione architettonica si trova coinvolta in un processo a dir poco destabilizzante. Stiamo passando dalla fase pionieristica delle applicazioni CAD applicate all'architettura ad una più matura in cui da un lato se ne stanno scoprendo le reali potenzialità e dall'altro si è cominciato a tradurre l'esito di queste potenzialità in materia. Tutt'ora non è possibile, e probabilmente è un bene, riuscire a racchiudere all'nterno di definizioni precostituite tutta la sperimentazione in atto.
Le tecniche di progettazione digitale che vengono descritte in questo capitolo derivano dal concetto più generale di deformazione che è alla base di tutte le nuove forme di sperimentazione morfologico-concettuali attuate tramite l'utilizzo del computer in architettura.
All'inizio della sua utilizzazione nel campo della progettazione il CAD era limitato alla semplice Modellazione Solida, cioè alla generazione attraverso comandi standard di forme chiuse e rigide. Si intende con ciò una serie di semplici geometrie derivate da Primitive Parametriche come il cubo, la sfera, il cilindro ecc., da semplici operazioni composte come l' Estrusione o la Rivoluzione o dalle possibilità combinatorie delle operazioni Booleane. Il prodotto in termini di struttura geometrico-digitale della Modellazione Solida è una topologia definita da una determinata quantità di poligoni, costituenti la porzione minima della superficie totale, a formare una sorta di reticolo o Mesh. L'oggetto così generato è definito da una serie di coordinate e di valori riferiti ai poligoni e ai punti che costituiscono il reticolo, conferendogli in questo modo le sembianze di un cristallo quindi di una materia "ferma",che ha raggiunto un suo stato di quiete.

In seguito, con lo sviluppo delle applicazioni, attraverso le tecniche annunciate in precedenza, sono aumentate le possibilità di interagire con gli strumenti di generazione stabilendo una relazione biunivoca tra software e progettista. Parafrasando Manuel De Landa possiamo dire che le più recenti tecniche, in qualche modo, esaltano i comportamenti eterogenei della "materia" digitale. La forma non è più qualcosa di statico, di cristallizato imposto dall'esterno su di una struttura dalle proprietà omogenee, comportamento assimilabile alle caratteristiche della Modellazione Solida, ma viene influenzata dalle proprietà degli strumenti utilizzati, sotto forma di singolarità della "materia" digitale, esaltando quindi i processi generativi e le loro potenzialità legate ai concetti di interattività, modificabilità ed evoluzione fra i principali. Gilles Deleuze afferma che la forma è immanente la materia stessa, non un qualcosa di imposto dal'esterno, di trascendentale.
Lo scopo di tutte le nuove forme di sperimantazione è unico: inverare uno dei fini ultimi dell'architettura stessa e cioè quello di essere espressione ed immagine del tempo in cui si colloca. La sperimentazione è duplice: da un lato la possibilità offerta da strumenti estremamente sofisticati, che solo fino a pochi anni fa erano ad appannaggio di strutture militari o industriali,di manipolare l'oggetto della nostra creazione permettendoci, in questo modo, un elevato livello di sperimentazione morfologica, dall'altro l'occasione, per i progettisti più attenti e ricettivi, di sviluppare delle importanti relazioni operative tra le nuove metodologie di lavoro e i processi della genesi del progetto di architettura, e cioè di una importante sperimentazione concettuale.

Il CAD e la Modellazione Solida

- primitive parametriche , istanze, serie, traslazioni , rotazioni

- operazioni composte: estrusione e rivoluzione, operazioni Booleane

- griglia Mesh: deformazioni

Peter Eisenmann - Guardiola House - 1988
Peter Eisenmann - Max Reinhardt Haus - 1992
Ben van Berkel - Moebius House - 1993
MVRDV - WoZoCo's - 1997
MVRDV - Porterlodges for the National Park De Hoge Veluwe - 1996
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