Graduation Thesis/Tesi di Laurea

 

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Antonino Saggio I Quaderni

Sapienza, Università di Roma, Facoltà di Architettura

 

Questo progetto fa parte della ricerca della Cattedra di Antonino Saggio
iniziata nel febbraio del 2019

Aniene Rims

AREA 81

41.92538897495247, 12.546115073010839

 

CatTheraphy:
Centro di Terapia assistita animali (TAA), ricerca veterinaria, ambulatorio e oasi felina

UnLost Territories: Aniene Rims

Mara Fiore

AA 21-22 Tesi Discussa il 26 ottobre 2022
Relatore Antonino Saggio

presentazione
intera tesi pdf

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Cat Therapy è un progetto che sviluppa  il concetto di “Pet Therapy”. Ipotizza una  soluzione spaziale e funzionale  basata sugli effetti terapeutici dei felini sulla salute umana e, contemporaneamente,  valorizza il rapporto antico tra i felini e l’uomo.
Il progetto si sviluppo con una morfologia a "C" attorno al  cuore vero e proprio del progett:  l’oasi felina, un luogo in cui i gatti possono vivere liberamente, accuditi,in attesa di adozione.Un braccio si stacca dalla C verso nord per ospitare i pazienti residenti mentre tutt'intorno alla si dispongono le funzioni didattiche, veterinarie e di servizio.

Lo studio sulle origini del rapporto tra l’uomo e il gatto e  successivamente sui benefici terapeutici della Cat Therapy è stata indagato come le  molte patologie  curabili con la Cat Therapy.

Le Oasi Feline, sono state indagate tanto dal punto di vista storico, legislativo e urbano, con particolare attenzione alle  oasi feline presenti nella città di Roma al fine di progettare una serie di spazi per rendere fruibili e stimolanti gli spazi per i  “committenti” del centro: tanto   i gatti ospiti che per gli uomini. L’oasi infatti - come si diceva - ha al suo centro una grande  piazza aperta disposta  a livello inferiore rispetto al piano stradale per  godere della vita dei gatti dall’alto, garantendo ai felini un ambiente tranquillo e protetto.

Un notevole contributo allo sviluppo al progetto è stato fornito dall’Associazione Azalea, attraverso uno stretto   e costruttivo dialogo  che ha permesso la conoscenza delle molte esigenze da tener in considerazione all’interno del centro. Da questa collaborazione i è stata approfondita l’ipotesi di far interfacciare i felini residenti nell’oasi con gli abitanti della città.Ha preso così forma concreta l’idea del centro Cat Therapy, quale luogo di condivisione quotidiana tra uomini d i felini, in un rapporto di reciprocità fra i bisogni degli uni e degli altri. 

Dal punto di vista planimetrico il progetto nasce tramite lo studio di giaciture ricavate dall'ambiente circostante: vengono riportati all’interno dell’area gli assi stradali esistenti limitrofi e altre giaciture che vengono rafforzate attraverso la presenza di attrattori come la morfologia dell’Ospedale Sandro Pertini, l'andamento del fiume  e della Riserva e valle dell’Aniene. Questo insieme di tessiture determina le trame dentro il quale si disegnano, le entrate l'andamento dei  vari corpi di fabbrica  che costituiscono il complesso  e gli spazi aperti, alle diverse quote e gli interventi per affrontare l’emergenza idrica che interessa l’area. Il progetto infatti risponde ai problemi idrogeologici che storicamente riguardano il quartiere di Pietralata  tanto per l’esondazione del fiume  che  per l’emergenza alluvionale. Nel progetto tali criticità sono state trattate con tre diverse strategie di intervento - desunte dallo studio della dissertazione dottorale dell’architetto Gaetano De Francesco “Infrastrutture dell’acqua”. Si tratta delle strategie del “Diramare”, con l’escavazione di corsi artificiali su cui convogliare i flussi idrici, del “Convogliare”, con la progettazione di water square - spazi pubblici multifunzionali che durante le piogge si trasformano in bacini idrici, con la possibilità di reimpiegare l’acqua raccolta per l’irrigazione del verde e degli orti urbani -  e infine del “Corrugare”, attraverso l’aumento di superfici permeabili tramite la depavimentazione del suolo.

Dal punto di vista volumetrico il complesso si compone di tre edifici fuori terra, connessi tra loro e tutti comunicanti nella piazza interrata  dedicata all’oasi felina.

Dal punto di vista funzionale il progetto si sviluppa in cinque macro aree, strettamente connesse tra loro: la didattica, con laboratori interattivi e un’ampia zona dedicata alle adozioni; le residenze per i pazienti interessati ala pratica della cat therapy e del personale; gli ambulatori veterinari; l’area dedicata alla cat therapy e l’oasi felina, vero e proprio cuore del complesso.

L’edificio che dà accesso all’area, che funge da filtro e da connessione con il quartiere, comprende le aule dedicate alla didattica e l’ampia sala espositiva, ed è inoltre presente un affaccio interno che consente di osservare la vita all’interno dell’oasi felina. L’edificio è pensato per incontri con gli studenti di tutte le età, con lo scopo di educare e sensibilizzare gli abitanti al tema dell’abbandono e in generale al rispetto e alla cura di tutti gli esseri viventi. Un corpo scala conduce al piano inferiore, con l’oasi felina e, al piano superiore, alle aule per laboratori e per la didattica e a  una piccola biblioteca e sala lettura. In prossimità della biblioteca è collocato un  corpo scala di connessione con il secondo edificio dedicato alla veterinaria. Qui  sono presenti ambulatori veterinari e aule per l’insegnamento, così da poter fornire un’offerta formativa tanto teorica che pratica.

Connessa a questo corpo di fabbrica, ma separata da un attraversamento pedonale, è posta una clinica veterinaria, dotata di due sale operatorie e un ricovero per la degenza prevista per gli esemplari residenti nell’oasi e per i felini domestici degli abitanti del quartiere.

Il terzo edificio, connesso anch’esso all’oasi  da un blocco scala, è dedicato alla pratica della Cat therapy e alle residenze per i pazienti. L’edificio è posto dell’area più privata del complesso, per garantire la privacy e la tranquillità ai pazienti. Le aree comuni previste affacciano direttamente sulla piazza, mentre le residenze affacciano sul muro di confine tra l’area e la caserma Gandin. Gli affacci delle residenze sono ulteriormente filtrate da un sistema di brise soleil mobili, per garantire la privacy e per dare la possibilità agli utenti di regolare il flusso luminoso, anche in base alla tipologia di patologie di cui sono affetti.

Al piano terra sono presenti le aule dedicate alla pratica della cat therapy, una piccola palestra e una farmacia, per consentire delle terapie adeguate e la massima comodità ai pazienti. È prevista un’ampia zona ristoro, con bar e mensa.

Un ingresso separato al piano terra permette il check-in agli utenti senza dover attraversare gli ambulatori. Attraverso un corpo scala si accede, ai due piani superiori, alla zona residenziale, in cui sono previste residenze per i pazienti e due appartamenti indipendenti per il personale. Rilevanza è data alle aree comuni attrezzate, interne ed esterne.

Infine viene previsto un piano interrato in cui è situata l’oasi felina, dotata di un ampio spazio attrezzato e di spazi adibiti a “case” degli esemplari ospiti. L’oasi felina è dotata di un grande spazio esterno, in cui gli esemplari possono muoversi liberamente e in sicurezza. Sono previsti degli uffici per consentire il censimento degli esemplari presenti nell’oasi, così da monitorarne anche lo stato di salute. I tre corpi scala consentono ai visitatori di esplorare l’oasi e di entrare in contatto con i gatti, rendendo più semplici le operazioni di adozione che sono parte integrante delle attività del complesso.

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il progetto è limitrofo a quelli pubblicati nel libro

UnLost Territories
Ricostruire la periferia a Roma Architettura e società nei territori abbandonati
a cura di Antonino Saggio Gaetano De Francesco

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