LA CRISI

L'Italia è una nazione di 'comuni fantasma:'sono ben 5838 i paesi abbandonati.

"In Italia sono 5.838 i "paesi abbandonati", ossia borghi e frazioni ormai spopolati, lasciati abbandonati dai propri abitanti che, in cerca di occupazione e maggiori opportunità, hanno deciso decenni fa di far fagotto e trasferirsi in città. I "paesi fantasma" rappresentano il 72% di tutti i comuni italiani, uno spaccato d'Italia in cui vive circa un quinto della popolazione nazionale, più o meno dieci milioni di persone. Questi piccoli paesi rappresentano la memoria storico di un'Italia che ormai non c'è più. L'urbanizzazione e lo sviluppo economico hanno fatto in modo che l'attenzione degli italiani si spostasse sempre più nelle grandi città, abbandonando in una specie di dimenticatoio un gradissimo numero di piccoli paesi, che sono rimasti per lo più abbandonati. (...) Il fenomeno dei "paesi fantasma" interessa molto il Centro-Sud e le zone appenniniche. I piccoli centri alpini si sono salvati grazie all'industria del turismo, quelli del nord invece hanno continuato a sopravvivere grazie alla vicinanza alle grandi città industrializzate e, fatto non secondario, grazie ad infrastrutture tali da raggiungere le città in poco tempo e in modo piuttosto confortevole. Al Centro-Sud invece la situazione è molto diversa. La situazione più grave si registra in Basilicata dove ben 97 centri sono a rischio estinzione, nelle parti montuose della Sicilia e della Sardegna, nelle aree interne di Marche e Toscana e su tutto l'arco dell'Appennino Meridionale, dall'Abruzzo alla Calabria, passando per il Molise." (Il Tempo)

L' identità di questi luoghi è ancora molto forte, ma in quest'epoca dell'informazione, della comunicazione, possiamo ridargli anche un'anima?


 
 

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ALLA RICERCA DEL PAESE FANTASMA

Dopo giorni e giorni di ricerche sul web, ci siamo imbattuti nel sito di un giovane affezionato alla sua terra , ovvero Celleno, un piccolo paese della Tuscia il cui borgo antico è da anni in abbandono.

E così, mappa in mano, abbiamo deciso di andare alla scoperta del paese perduto.



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CELLENO

Storia 

Sopralluogo

Materiale reperito

Bibliografia

Link utili
 
 
 
 
 
 

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PROGETTI SU PAESI ABBANDONATI

Gruppo Norman95 e il progetto pilota del villaggio rurale interattivo

Provvidenti borgo della musica ... vedi il servizio a "Le Iene" >

Colletta di Castelbianco il borgo medievale telematico





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PRIME RIFLESSIONI SUL TEMA

Il paese di Celleno, in cui ci siamo imbattuti è un luogo magico e suggestivo.

Una prima lettura ci ha portato a stabilire dei punti salienti:

1. RESTAURO APPROVATO

Nel Borgo antico di Celleno è in atto un processo di restauro, burocrazia e problemi economici permettendo.

Le linee guida di questo progetto ci trovano pienamente d'accordo e vorremmo integrare le nostre scelte e le nostre azioni con questo processo.

Il progetto di restauro prevede la “conservazione a rudere di quei brani di città che per stratificazione storica e per mancanza di un testo sufficientemente interpretabile non consentono una rilettura ed una riedificazione degli spazi”.

Le parti che invece conservano la loro integrità e quindi portatrici di quelle istanze di cultura materiale e locale saranno restaurate integralmente con una soluzione che limita le sostituzioni ma adegua l'organismo alle necessità contemporanee.

“A nostro parere non si tratta solo di trovare un numero sufficiente di inquilini per la città, né di proporre in versione colta e manageriale la nuova “città della domenica”. Si tratta in realtà di comprendere fino in fondo l'essenza dei valori di questi centri, di conservarli e se vogliamo di vestirli con abiti adeguati alla loro importanza, a la loro cultura, alla loro immagine, abiti che comunque risentono di un moderno ed attuale confezionamento.“

Per quanto riguarda le destinazioni d'uso si propone di inserire all'interno del borgo antico attività in accordo con i contenuti storico-economici di Celleno, e che si possano integrare con il sistema di relazioni culturali che investono la provincia di Viterbo.

Si tratterebbe in particolare di funzioni culturali-residenziali da inserire “ridando agli edifici abbandonati e demoliti funzioni simili alle originarie. Laddove in origine erano le residenze, trasformarle in alloggi per studenti a servizio dell'università e di istituzioni scientifiche […] e trasformare le antiche cantine e botteghe invece in ateliers e laboratori per restauratori, conservatori artigiani […] i rimanenti spazi delle città adibiti in passato a luogo i culto pubblici, possono essere utilizzati a fini didattico-conoscitivi.”

(tratto da Il centro antico di Celleno di Massimo Fordini Sonni, 1995)
 
 

2. ENRICO CASTELLANI

E' in corso d'opera la trasformazione in centro museale del Borgo. Palazzo Orsini è stato restaurato ed ora è casa dell'artista Enrico Castellani; uno degli edifici che da sulla piazza del Municipio diventerà Museo contenente le sue opere.

Le opere dell'artista Enrico Castellani possono essere, per noi, uno dei punti di partenza per la creazione di un progetto.


 
 

3. LAYERS

Lavorare per livelli, generati dall'antico tessuto in parte scomparso ed in parte nascosto dalla vegetazione, i quali possono essere generatori di percorsi tematici.


 
 

4. COLONIZZAZIONE

Vegetazione e fauna hanno colonizzato il borgo abbandonato. La vegetazione, cresciuta in modo spontaneo, è divenuta protagonista del sito, si è adeguata ai ruderi, li ha vestiti, e in alcuni casi ha divorato lo spazio; il canto degli uccelli è insieme al vento l'unico suono che si percepisce.


 
 

5. SOTTOSOPRA

Belvedere inverso.

In alcuni punti si creano dei belvedere in posizione più bassa rispetto al borgo, che invece di guidare lo sguardo in lontananza verso ciò che si apre nella valle circostante, lo portano verso l'alto, rispettando la vocazione del borgo ad essere guardato da sotto a sopra.


 
 

6. SCENOGRAFIA PERMEABILE

Le bucature dei ruderi sono finestre che si aprono in altre finestre, sono cornici dall'esterno verso l'esterno.


 
 

7. TRADIZIONE

Ridare vita al Borgo antico come se si ripopolasse durante una festa di paese, fatta soprattutto di luci, suoni, colori e sapori.

Canti improvvisati alla Festa delle ciliegie a Celleno



INTENZIONE GENERALE E' QUELLA DI RIUSCIRE AD AGIRE IN MODO DELICATO E RISPETTOSO, UNA AZIONE NASCOSTA, CHE RISPETTI I SUONI, I COLORI E LE VOCAZIONI DEL SITO. UN' AZIONE CHE NON SI VEDA, CHE SI INTUISCA APPENA, MA CHE SIA ALLO STESSO TEMPO EFFICACE, NON CASUALE NE' ESTRANEA.
 

 
 
 

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