Corso di Progettazione Architettonica Assistita

Prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni Università La Sapienza -Roma

Antonino Saggio Home
Corso 2005 Home
 
 

Vi è un concetto che bisogna avere ben chiaro quando si parla di Rivoluzioni Tecnologiche e di cambio di paradigma. Questo concetto è quello di “Paesaggio Mentale”. Ora, vi è qualche dubbio che le ricerche di Peter Eisenman nella seconda parte degli anni Ottanta e nella prima parte degli anni Novanta implicavano un diverso “Paesaggio Mentale” (un diverso modo di intendere, concepire pensare l’architettura rispoetto a quello corrente) indipendentemente dalla effettiva presenza della tecnologia e indipendemente dalla sua giornaliera praticabilità?.

Viene da pensare a Giotto.
a.saggio come sinopsis di dieci anni di folding
val alla conferenza in ENGLISH >>>>
 
 
 
 
 

14/03/2005

The Tool Rapporti di non neutralita'  tra conoscenza, creazione artistica e strumento

Cominciamo dall'Alba. Naturalemnet vedi film
Il contare. Tre problemi connessi con la parola Volta
 


Cosa contare, Come contare, Come calcolare
Volta, volta

 

the first  number systems were not really intended for calculation but to record the results of calculations worked out on the abacus  (Augarten 1984 p.4)

I numeri si trascrivevano non potevano essere usati per calcolare cosa che avviene solo con il sistema hindu-arabo e poi naturalmente il log eccetera.
MA il centro è che i due strumenti fondamentali

è astratto come sistema e semantico contestualmente. Vedi alfabeto. Vedi derrick de kerckove ecctera

La sequenza e la prima griglia urbana di Ippodamo da  Mileto non pensabile senza alfabeto quinto secolo.
Leggi p. 8 propozione

Quindi vi è un rapporto frotissimo tra alfatebizzazione, numeri e spazio concezine di spazio. Su questo torneremo e naturalmente questi strumenti "fondativi" alfabeto e numeri sono alla base di una lunga evoluzione dei concetti spaziali.

Il numero ha a che vedere con il tempo, l'alfabeto con la spazializzazion del tempo il renderlo intellegibile e abitabile (ma su qesto torneremo)

Vediamo ora invece il  concetto dello strumento o meglio del paesaggio mentale

Concezioni



 
"Siamo abituati a rappresentare un'architettura già realizzata. A disegnare (o misurare) le piramidi o un palazzo rinascimentale per far ritornare sulla carta qualcosa che conosciamo come una realtà già esistente nello spazio. Ma ci siamo mai chiesti l'inverso. E cioè come e quanto un oggetto reale "assomigliasse" al modo che i suoi contemporanei avevano di rappresentarlo. Forse questa domanda renderebbe evidente che sono le conoscenze stesse che "si rappresentano" nell'oggetto architettonico. Le regole basilari della trigonometria sono fotografate nelle piramidi, un calcolo basato sulla geometria (e non sui faticossimi numeri romani I, II, III, IV) è alla base del Pantheon, la perdita della padronanza geometrica-aritmetica è evidente nel cavernoso e traballante interno di una chiesa romanica, senza le righe e le regole della prospettiva non vi è un "ordinato" palazzo rinascimentale, e senza i volteggi di un compasso non avrebbero preso forma le curve di San Carlino o di Sant'Ivo. Insomma se pensiamo "anche" allo strumento guadagniamo una chiave per capire come alcune spazialità sono nate"
da AS Preface Flyng Carpets, in Bruce Lindsey Digital Gehry,Birkhauser  2001

 

.

I, II, III, IV ????

..



 

...
Compasso di proporzione from 1597 Galileo, Lens SPyKscope telescope
 
 

A for every thing An

Gaspard Monge (1746-1818) The parallel Projection Abstract Objective ANalitical
 
 

domande o double check

2.

Che cosa è:  volta che? In che senso? volta?

Che cosa è:  quale è il rapporto tra la griglia e l'alfabeto

Che cosa è:  come possiamo descrivere il concetto di paesaggio mentale

Che cosa è:  in che senso l'architettura rinascimentale è reificazione della prospettiva?
 
 

APPROFONDIMENTI DEgli studenti
 

IL CANNOCCHIALE ROVESCIATO
 

Bellissima! Questa vuol dire menti connesse!

On 11-04-2005 21:09, "organt_@libero.it" <organt_@libero.it> wrote:

> Salve, volevo solo inviarle una ironica e forse banale riflessione sul
> canocchiale di Galileo:
> Questo infatti riesce ad ingrandire l'immagine nell'obbiettivo grazie a due
> lenti, una convessa e una concava. Ma oltre ad essere ingrandita questa appare
> anche ROVESCIATA, quasi a rimarcare il carattere eretico della sua invenzione,
> e di come il suo gesto andasse rovesciare la morale dell'epoca.
>
> Cordiali saluti
>
> Matteo Alfonsi
 

FUTURO IPER MECCANICO
 
 

Caro Alfonsi, vedo che sta mettendo a poto i pezzi (ah, no, i bits) er l'11. LA sua carrellata di immagini è motlo stimolante e naturalmente sono d'accordo. Pensasavano ad un iper maccano, non potevano prevdere che sarebbe stato diverso e che sarebbe entrato in gioco un nuovo attore

On 7-07-2005 18:18, "organt_@libero.it" <organt_@libero.it> wrote:

> Salve Professore, Le invio un piccolo approfondimento sul tema del paesaggio
> mentale.
>
> Cordiali saluti
> Matteo Alfonsi
>
> http://digilander.libero.it/matteo_alfonsi/futuro/futuro%20meccanico2.htm
 

 CANNOCCHIALE e COMPUTER

On 5-04-2005 8:33, "Giuseppe Aluffi" <giuseppe_aluffi@virgilio.it> wrote:

   Buongiorno Professore,

    vorrei far emergere un  parallelismo tra la società della prima metà del XVII secolo e  quella che stiamo vivendo e come due strumenti "innocui" abbiano potuto  rivoluzionare le rispettive economie e modi di pensare contemporanei : il  cannocchiale e l' informatica .

Tutti e due all' inizio hanno incontrato ostilità  nell' affermazione nella società e nel loro ruolo specifico all' interno  di essa ( pensando al computer chi non ha mai provato diffidenza o  smarrimento verso queste macchine così complicate da imparare che tolgono  lavoro agli uomini ? ) .Riguardo al  cannocchiale e a Galileo scrivono alcuni autori << ma  il vero interesse sta nel processo con il quale si è mutata la mentalità del  mondo scientifico che dapprima non voleva saperne di questa novità e poi ha  finito per riconoscere in essa un vero tesoro , trasformandola in una  delle risorse più potenti per la conoscenza del mondo >> (V. Ronchi ).La  filosofia del medioevo aveva ignorato le lenti da occhiali , roba per malati ,  per vecchi o per far trucchi durante le fiere , non ci si fidava di esse  , si pensava che ingannassero e c' era l' idea che gli occhi che il buon  Dio ci ha dati  erano sufficienti alla vista delle cose che esistono (  Cesare Cremonini , amico di Galileo , non volle più guardare nel "tubo"  :<< E poi quel mirare per quegli occhiali m' imbalordiscon la testa  >> ) , inoltre vi erano radicati pregiudizi da parte della cultura  accademica ed ecclesiastica nei confronti delle arti meccaniche (  parallelamente ancora oggi quante persone sentiamo dire :<< A me il  computer non serve me la cavo benissimo senza >> , oppure quanta  difficoltà c' è stata nell' accettarlo nell' ambiente scolastico? )  . Ancora sul cannoccchiale continuano gli autori << ma Galileo  credette nel suo valore scientifico , lo puntò verso l'alto , ebbe  fiducia in esso , trasformando uno strumento nato nell' ambiente dei  "vili meccanici" , progredito per la pratica ( come internet oggi ), in un  pezzo decisivo del sapere di immensa portata  scientifico-conoscitiva >> (P. Rossi) .

Solo pochi illuminati , oggi come allora , ne  capirono la portata rivoluzionaria ; ecco come si espresse Keplero  sul cannocchiale dopo una prima diffidenza :<<Il sapiente tubo ottico  è prezioso come uno scettro ; chi osserva con esso diventa un re e  può comprendere l' opera di Dio . Per esso valgono le parole : tu assoggetti  l' umana intelligenza ; i confini celesti ed il cammino degli astri  >>

Commenti alle conferenze Per esempio tetris che si gioca in linea

On 22-04-2005 3:19, "valeria solazzo" <sollyvally@hotmail.com> wrote:
<http://giochi.virgilio.it/salagiochi/abilita/tetris/#>



IL LAPIS BORROMINIANO e altri strumenti
Matteo Alfonsi

On 29-04-2005 19:22, "organt_@libero.it" <organt_@libero.it> wrote:

> Salve professore, mi sembrava interessante comunicarle una piccola notazione sul tema strumento-Borromini:riguardo al fatto che lui fu uno dei primi ad adoperare il lapis invece che l'inchiostro per i suoi disegni. Disegnare con  una punta affilatissima di grafite gli permise di raggiungere una precisione di dettaglio molto maggiore rispetto a quella raggiunta dai suoi contemporanei. Lo strumento "lapis" gli ha permesso così un salto in avanti rispetto alla concorrenza, lo stesso salto che lo strumento Cad ha permesso a noi.
 

Sono d'accordo. Mi sembra sia stato nortato da F. Bellini, le Cupole di Borromini
AS
 


 

e sugli Strumenti di calcolo

http://www.fondazionegalileogalilei.it/collezioni/frames/collez_frameset.html
un museo degli strumenti di calcolo, dal compasso al pc.
La sezione sul compasso mi sembra particolarmente ricca.
Magari può essere utile a qualcuno.

Matteo Alfonsi
 

Ancora sul compasso e la forte relazione con la squadra  la sua storia e le sue varie implicazioni anche simboliche
Barbara di Cintio 2005 invia questo link

http://www.ritosimbolico.net/studi1/studi1_34.html


 

LAura ricci
Approfondimento degli egiziani come usavano il compasso

http://ospiti.thunder.it/laurariccicaad2005/UNO%20STRANO%20COMPASSO.htm
 


 

citazioni da Bellini sull'uso in Borromini del compasso
 
 

"" marinelli appunto nella Roma Ornata che il nome del compasso, "la sesta", deriva dal fatto che la sua apertura (pari al raggio) può dividere in sei parti la circonferenza "" p. 23   2 ed è per questo , non per oscure implicazioni, che nelle piante della sapienza puntualmente la circonferenza che circoscive l'esagono : è una semplice figura della costruzione" 23

"i disegni borrominianai, se osservati direttamente, presentano  forellini "  delle punte del compasso  Borromini misura corrisponde ecctera p.27

" riferisce Spada, che Borromini 'si come la melodia delle voci nasce dai numeri, la bellezza delle fabbriche, professa parimenti da numeri, e che tutte le parte habbino una tal proportiione, che un 'apertura del comapsso, senza muoverlo, le misuri tutti" p.27 (spada a Rasponi 7 ottobre 1656
 

 " Secondo la critica di Bernini riferita a Spada 'il ... cavalier bernino per verità disse a me molti anni sono avanti l'altare di san pietro che il solo Borromino intendeva questa professione, ma che non si contentava mai, e che voleva dentro una cosa cavare un'altra, e nell'altra l'altra senza finire mai', Connors 1989b, p. 83 " in nota 41 p. 31

Federico Bellini, Le cupole di Borromini, la "scienza" costruttiva in età barocca, Electa, Milano 2004
 


Pitagora e lo strumneto
Approfondimento di Nemanja Rankovic 2005

http://xoomer.virgilio.it/traumachie/pitagora.htm