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COMUNICAZIONE ATTRAVERSO INTERNET

 

Il Territorio delle informazioni
 

La nostra può essere definita la società dell’informazione ben diversa da quella industriale. L’informazione è la materia prima dell’era attuale, da sola è praticamente inutilizzabile, ma posta ed elaborata all’interno di un contesto adeguato può avere effetti ed evoluzioni che noi adesso possiamo solamente prefigurare.

In epoca industriale materie prime come acqua, legno o ferro venivano estratte, lavorate ma poi, per assolvere completamente alle loro funzioni avevano bisogno di infrastrutture  per essere trasportate nei singoli luoghi di impiego. Oggi anche le informazioni necessitano, quindi,  di una adeguata infrastruttura.

Grazie ai nuovi mezzi informatici si possono scambiare e gestire enormi quantità di informazioni liberamente  senza la necessità di un medium fisico esterno, come accadeva negli anni passati.

Ad esempio il luogo non fisico più importante in cui la materia prima dell’informazione può essere estratta e lavorata è Internet che costituisce un vero e proprio territorio accessibile a chiunque sia dotato di un computer e di un modem: il territorio delle informazioni. I confini di questo territorio coincidono con il raggio d’azione di Internet per cui con il proliferare di collegamenti attraverso cavi e satelliti, si sta espandendo anche nelle aree più sperdute del globo.

 

 

 

La nuova dimensione
 

L’ambiente immateriale, nel quale l’uomo passa sempre più tempo, ne mette in crisi i suoi elementi fondamentali. Scompaiono i punti cardinali ma anche concetti come quelli di larghezza e profondità, o più semplicemente di alto e basso. Le dimensioni si appiattiscono, l’idea stessa di 3D diventa, da elemento costitutivo dell’ambiente, un accessorio grafico. Riferimenti importanti, a cui l’uomo è tanto abituato da considerare naturali. A cadere è anche la teorizzazione che la civiltà umana ha costruito per leggere e interpretare il contesto nel quale, almeno finora, è cresciuta e si è sviluppata.

Il cyberspace svuota di senso sia il sistema delle coordinate cartesiane, i tre assi che hanno consentito di interpretare in chiave matematica lo spazio fisico e di dominarne le leggi intrinseche, sia la prospettiva rinascimentale, una rivoluzione culturale che fa ancora sentire i suoi effetti, una teorizzazione che va ben oltre la semplice innovazione grafica. Inutile appellarsi a loro per analizzare le caratteristiche costitutive del cyberspace, nonostante la consuetudine ormai storica degli uomini a farlo, c’è bisogno di un modello nuovo. L’architettura è quindi direttamente coinvolta in questi cambiamenti perché Internet ridefinisce completamente la nozione di spazio architettonico come noi lo intendiamo dando vita ad un vero e proprio spazio virtuale descritto attraverso testi, immagini, modelli pluridimensionali e suono

 

 

 

Progettare nel territorio delle informazioni
 

La simulazione di uno spazio reale diventa pressoché indistinguibile dalla simulazione di uno spazio virtuale. Ad esempio, nei modelli VRML il confine tra la rappresentazione di siti reali e virtuali si sta dissolvendo creando una nuova realtà.

Questo processo porterà ad un nuovo modo di progettare che produrrà strutture virtuali esistenti solo all’interno della rete digitale cioè nel territorio delle informazioni. Le varie istituzioni continueranno ad esistere sotto forma di metafore, ad esempio ci saranno le città’ e le autostrade digitali, i negozi e le biblioteche virtuali che assolveranno appieno alle loro funzioni.

La creazione di progetti su Internet è un processo già iniziato, basti pensare ai numerosi siti in cui società produttrici pubblicizzano i loro prodotti in modo innovativo, oppure ai siti in cui è possibile accedere alla lettura di giornali e riviste e così via.
Certamente in un prossimo futuro Internet sarà in grado di sostituire completamente biblioteche, negozi, banche, edicole.

Il ruolo dell’architettura dovrà necessariamente cambiare perché lo spazio non sarà più determinato da elementi fisici e reali ma da elementi virtuali che i nostri sensi saranno in grado di percepire in modo analogo.

 

 

 

La città Virtuale
 

In un futuro costruire su Internet diventerà un vero e proprio business, accedere a servizi come quelli di una banca avverrà attraverso strutture informative bi o tridimensionali. Lavorare, studiare, visitare musei  fare shopping etc. sono operazioni che si svolgeranno nel territorio delle informazioni. La città del futuro sarà la città virtuale plasmata attraverso Internet nel territorio delle informazioni.Questo comporterà meno spostamenti fisici con conseguente riduzione dell’inquinamento atmosferico, si assisterà ad una riduzione progressiva dei costi di uffici e stabilimenti produttivi. La progettazione non sarà più ristretta a pochi urbanisti e architetti poiché tutti hanno la possibilità di prenderne parte attraverso Internet.

Numerosi ricercatori e progettisti (John Frazer, William Mitchell, Chistine Boyer…..) hanno studiato forme alternative di città aprendo nuove prospettive sulla fattibilità e sui problemi che possono sorgere nelle città virtuali.Uno studio molto interessante è stato condotto da Florian Wenz e Fabio Gramazio attraverso l’esperienza di "Trace City", una vera e propria città virtuale collocata in Internet, plasmata dalle informazioni e costruita ed abitata dai visitatori del sito.Il visitatore-costruttore viene attratto dall’andamento labirintico e coinvolgente della navigazione e quasi inconsapevolmente lascia "tracce" del suo percorso e delle sue scelte, andando a dare forma alla città.

 

 

 

Sperimentazioni didattiche in rete
 

Nell'ambito universitario si è alla ricerca di nuvi metodi di insegnamento nel territorio delle informazioni; degno di nota tra i vari corsi sperimentali è il Corso di Progettazione dell’ETH di Zurigo che prende il nome di "Phase(X)" . Si progetta attraverso varie fasi che vanno dalla composizione piana a quella volumetrica, dalla simulazione di rotazione e movimento allo studio della luce e dello spazio.I risultati delle varie fasi vengono raccolti in specifici data base e possono essere consultati da qualsiasi studente che può liberamente sceglierne uno e lavorarci sopra. Si ottengono cosi strutture complesse con paternità condivise i cui autori o coautori possono comunque essere individuati.

Il processo è diviso inoltre in due mondi differenti: InWorld e OutWorld.InWorld è lo spazio in cui vengono sviluppate ed archiviate le idee progettuali individuali. Il sistema è organizzato come un albero genealogico e l’unico modo per comprenderne pienamente la struttura è navigare di ramo in ramo.OutWorld è il nome di presentazioni che prendono forma dall’intero insieme di dati presenti dentro InWorld. Attraverso esse emergono confronti fra gli elementi, i concetti e le tematiche affrontate.I due mondi insieme formano un ambiente che non sarebbe mai esistito senza il computer e quindi costituiscono un esempio dell’uso del computer come medium.

Il corso Phase(X) rappresenta una delle prime sperimentazioni didattiche in rete che nel 1993 ha coinvolto moltissimi studenti. I risultati sono stati entusiasmanti, il consenso raccolto tra studenti e professori è stato tale da ispirare nuovi tipi sperimentazioni. Il metodo di insegnamento in rete Fake.space è costituito da un database, rappresentato metaforicamente con l'uso di tubi e serbatoi, in cui i vari studenti collocano i loro progetti mediante prospettive, modelli 3D, testo, suono. L'insegnamento avviene attraverso varie fasi progettuali alle quali gli studenti partecipano in modo asincrono per poi confrontarsi sulla rete dopo aver scaricato i propri risultati. La struttura è quindi in continua evoluzione.

La sperimentazione VDS (Virtual Design Studio) ha cercato di introdurre problemi progettuali più significativi con condizioni di lavoro molto simili alla pratica professionale. L'obiettivo è progettare un edificio collocato in una determinata area rispondendo a precisi requisiti.. VDS ha coinvolto numerose Università del Mondo dal Canada alla Svizzera, dagli Usa alla Cina sfruttando attraverso Internet la possibilità di lavorare in contemporanea ed in modo continuo 24 ore al giorno approfittando dei diversi fusi orari. Le varie fasi progettuali sono contenute in vari siti Internet delle singole Università ai quali tutti i partecipanti possono accedere apportando le proprie idee e partecipando a teleconferenze.