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Progettazione Architettonica Assistita
Facoltà di Architettura, Sapienza U. Roma

 


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Vi è un concetto che bisogna avere ben chiaro quando si parla di Rivoluzioni Tecnologiche e di cambio di paradigma. Questo concetto lo traduciamo in "Paesaggio Mentale". Ora, vi è qualche dubbio che le ricerche di Peter Eisenman nella seconda parte degli anni Ottanta e nella prima parte degli anni Novanta implicavano un diverso "Paesaggio Mentale" (un diverso modo di intendere, concepire pensare l'architettura rispetto a quello corrente) indipendentemente dalla effettiva presenza della tecnologia e indipendemente dalla sua giornaliera praticabilità?.

Viene da pensare a Giotto.
a.saggio come sinopsis di dieci anni di folding
val alla conferenza in ENGLISH >>>>

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in ogni caso il testo più completo da cui avere un'idea su questo tema è "Datemi una corda e costruirò", che si può ordinare in rete o in pdf

Datemi una Corda e Costruirò. Costruzione, Etica, Geometria e Information Technology

Dall'arco al compasso, dalla sezione aurea al logaritmo, dalla geometria operativa di Francesco Borromini sino a Louis Kahn, da Jørn Utzon sino a Gehry e ai nuovi architetti informatici, dalla necessità etica della costruzione al Rural studio questo saggio propone un intreccio fitto di temi. Tiene insieme la scrittura l’attenzione allo strumento, inteso come “materializzazione dello spirito” (Koyré) , come tensione che trova proprio nella costruzione dell'architettura un momento di interrogazione delle proprie potenzialità.


Scarica l'Epup del Libro ........ Local

Siamo partiti dalla definzione di Paesaggio contenuta nel volume AS. "Introduzione alla rivoluzione informatica in Architettura"

A LEZIONE abbiasmo discusso in particolare nella differenza tra la definizione di cui sopra di paesaggio ".. come rappresentazione estetica, condivisa collettivamente e culturalmente," e la definzione di "paesaggio mentale" che possiamo tradurre "come il tentativo di creare uno spazio operativo formato con il lavoro e nel quale lavorare con una serie di strumenti di cui si indagano le potenzialità ... "

Questa paesaggio mentale è forse quello dentro il quale sempre gli architetti e gli artisti d'avanguardia lavorano (anche se spesso nebulosamente e che nel brano citato si riferisce alle "spallate" che solo i grandi possono fare) . Solo quando è condiviso questo paesaggio mentale diventa tout court "paesaggio"... in quanto appunto "condiviso". Il paesaggio mentale dunque è lo stadio in fieri, in ricerca.. di quello che eventualmente potrebbere divenire nuovo paesaggio,. Naturalmente esistono Tanti tipi di paessaggio (originati da altrettanti paesaggi mentali.. quello senza calcolo e tutto geometrico romano, quello prospettico, quello analitico e astratto e sia pur nebulosamente anche un paesaggio mentale informatico. ..

Quali sono le caratteristcihe di questo paesaggio mentale informatico? eccco un brano che ne tratta:

"Nella mente degli architetti di nuova generazione, quelli che abbiamo chiamati una volta "Nati con Il Computer", da anni sta prendendo forma un paesaggio nuovo, un paesaggio nativo della nuova era: è il paesaggio dell'informazione.

Quali sono le componenti fondamentali di questo paesaggio? Innanzitutto all'interno di questo mondo assumono grande valore le informazioni che ne costituiscono la vera e propria materia prima. Le informazioni fluttuano, si riconfigurano, si modellano in forme significanti e produttive e poi si muovono e si riaggregano ancora in una maniera diversa. Si sente, si capisce, si intuisce dentro questo paesaggio mentale una grande distanza dal passato. Se le ruote dentate, le bielle, i nastri trasportatori erano i mattoni primi (e le fonti di ispirazione) di un paesaggio meccanico e industriale, che è stato poi costruito da Gropius, da Mies da Le Corbusier e da Wright, oggi, e ancor più domani, sono proprio i bit delle informazioni che costituiscono l'imprescindibile valore di un mondo contemporaneo che spinge per prendere forma anche in architettura. Un secondo elemento di questo nuovo paesaggio mentale è la similitudine con ciò che sempre più quotidianamente si vive. Ed il paesaggio d'oggi non è solo quello della metropoli contemporanea nelle sue mutazioni nei vari angoli del mondo, ma anche e soprattutto quello che viviamo ogni minuto negli schermi dei nostri computer e nelle nostre protesi tecnologiche. È un paesaggio fatto di salti, un paesaggio di sovrapposizioni, un paesaggio soprattutto di interconnessioni dinamiche tra le informazioni. È il paesaggio della interattività.

E, infine, c'è almeno un terzo elemento del paesaggio mentale che nebulosamente prende forma nelle menti degli artisti e degli architetti nuovi. È quello di una natura riconquistata, di una natura di nuovo partecipe attivamente del mondo contemporaneo e non più relegata a vassoio per i lucenti oggetti macchinisti. Questa natura riconquistata si muove dentro le ricerche sulla complessità consentite dalle modellazioni elettroniche, vive le mutazioni e ibridazioni del nostro corpo e si presenta come una sorella attiva ed intelligente accanto all'architettura. Questi tre elementi del nuovo paesaggio mentale (informazione, interattività, natura) cercano da anni una sintesi in un'opera di architettura. Un'opera che ne condensi le ragioni e che con la sua forza esemplificativa si presenti come la rilevazione che renda praticabile anche ad altri una nuova possibilità. "

Da Il paesaggio mentale di Antonino Saggio

in

Antonello Marotta
"Diller + Scofidio. Il teatro della dissolvenza"
(IT Revolution in architettura)
Italia, 2005
Edilstampa
pp 96, €14,00
prefazione di Antonino Saggio


 

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Thanks

 

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 3. Il Paesaggio Mentale

Quante volte?


Il contare. Tre problemi connessi con la parola Volta
 


Cosa contare, Come contare, Come calcolare
Volta, volta

 

the first  number systems were not really intended for calculation but to record the results of calculations worked out on the abacus  (Augarten 1984 p.4)

I numeri si trascrivevano non potevano essere usati per calcolare cosa che avviene solo con il sistema hindu-arabo e poi naturalmente il log eccetera.
Ma il centro è che i due strumenti fondamentali

è astratto come sistema e semantico contestualmente. Vedi alfabeto. Vedi derrick de kerckove eccetera

La sequenza e la prima griglia urbana di Ippodamo da  Mileto non pensabile senza alfabeto quinto secolo.
Leggi p. 8 proporzione

Quindi vi è un rapporto fortissimo tra alfatebizzazione, numeri e spazio concezione di spazio. Su questo torneremo e naturalmente questi strumenti "fondativi" alfabeto e numeri sono alla base di una lunga evoluzione dei concetti spaziali.

Il numero ha a che vedere con il tempo, l'alfabeto con la spazializzazione del tempo il renderlo intellegibile e abitabile (ma su questo torneremo)

Vediamo ora invece il  concetto dello strumento o meglio del paesaggio mentale

E il Movimento e il corpo

e la Geometria?

Concezioni



 
"Siamo abituati a rappresentare un'architettura già realizzata. A disegnare (o misurare) le piramidi o un palazzo rinascimentale per far ritornare sulla carta qualcosa che conosciamo come una realtà già esistente nello spazio. Ma ci siamo mai chiesti l'inverso. E cioè come e quanto un oggetto reale "assomigliasse" al modo che i suoi contemporanei avevano di rappresentarlo. Forse questa domanda renderebbe evidente che sono le conoscenze stesse che "si rappresentano" nell'oggetto architettonico. Le regole basilari della trigonometria sono fotografate nelle piramidi, un calcolo basato sulla geometria (e non sui faticossimi numeri romani I, II, III, IV) è alla base del Pantheon, la perdita della padronanza geometrica-aritmetica è evidente nel cavernoso e traballante interno di una chiesa romanica, senza le righe e le regole della prospettiva non vi è un "ordinato" palazzo rinascimentale, e senza i volteggi di un compasso non avrebbero preso forma le curve di San Carlino o di Sant'Ivo. Insomma se pensiamo "anche" allo strumento guadagniamo una chiave per capire come alcune spazialità sono nate"
da AS Preface Flyng Carpets, in Bruce Lindsey Digital Gehry,Birkhauser  2001

 

.

I, II, III, IV ????

..



 

...
Compasso di proporzione from 1597 Galileo, Lens SPyKscope telescope
 
 

LO STRUMENTO


Scarica estratto versione Ipad

Versione pdf

Articolo originario su Coffee break

Forse il ragionamento più chiaro sull'impatto dello strumento come crisi e come sfida, come capacità di creare un diverso "paesaggio mentale" è contenuto non in uno scritto di architettura ma in uno dedicato a Caravaggio.
ne esistono diverse versioni che vanno avanti dal 2006 al 2013. Forse anche leggere la versione web su Coffee break può chiarificare molto la questione.

 

A for every thing An

Gaspard Monge (1746-1818) The parallel Projection Abstract Objective ANalitical
 
 
Bibliografia di Primissima approssimazione sul Paesaggio Mentale
due articoli AS:
Dalla terra al CAD Vai
Tappeti Volanti Vai
Gli scritti sopra individuati servono a stabilre il nostro mondo di intendere lo strumento. Anche se non sono specialistici consentono di avere una sufficiente approssimazione concettuale.
Poi seguire i film  delle riprese delle conferenze che si tengono al Corso nella parte monografica "the Tool" vai

 

Poi usare a scelta un volume di questa lista:

Domenico De Masi, La Fantasia e la concretezza, Mondadori Milano 2003  (in particolare la prima parte)

Vittorio Marchis, Storia delle Macchine tre millenni di cultura tecnologica, Laterza, Bari 1994 (con ampia bibliografia sulle macchine strumenti precisi)
Probabilmente come lettura generale:
Thomas Kuhn,  La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Einaudi,Torino 1969
se si vuole dare un'occhiata a dei discorsi apparentemente letterari
guardare
primo Levi, Il sistema periodico, Einaudi Torino
o dello stesso autore La a chiave a stella
Approfondimenti bibliografici consigliati dal prof Giannandrea Jacobucci:
Io se dovessi ( ma poi come ho fatto e faccio)...consiglierei avanti a tutto generiche ( si fa per dire) letture di neurologia. psicologia della coscienza per arrivare alla formazione del pensiero creativo, per poi arrivare a testi squisitamente epistemologici..nell'ordine in cui ti ho scritto e a memoria ( per poi circostanziarti meglio con un poco di tempo: un epocale immenso prezioso LE NUOVE FRONTIERE DELLA MENTE di  SABATINI /IANNEO tascabili economici newton ( i mille lire insomma)ma ne vale molto di più. Qui non c-è che l'imbarazzo della scelta  LA MENTE LE MENTI di Dennet superbur scienza.. LA NUOVA MENTE DELL'IMPERATORE DI Penrose  poi ti cirrcostanzierò l'editore ma poi il GENE EGOISTA DI DAVKINS DA ME SEMPRE CITATO credo ancora Superbur scienza. Fondamentale LA TRAMA DELLA REALTà DI DAVID DEUTSCH.... testo cerniera tra la formazione del pensiero e l'epistemologia a questo punto di Baldini per la Armando editore CONGETTURE SULL'EPISTEMOLOGIA E STORIA DELLA SCIENZA   libro chiaro piccolo...facile... Popper e Kuhn a questo punto ma devo vedere in biblioteca testi esili e facili..Credo ma non ne posseggo esistano testi "riassuntivi" dei loro pensieri... ti sarò più chiaro,, Alla fine ..secondo me....ripeto secondo me farei loro leggere libri sulla creatività e sul pensiero creativo.. che riflettono sul sinettismo appunto e sulla serendipità...che credo siano poi le cose che vuoi estrarre dai tuoi studenti Edward del Bono uno per tutti....nel suo ESSERE CREATIVI...

 

 

To DO: per Lunedi 18 marzo pubblicare nel Blog
 

A. Leggi  opzionale

"Nuova soggettività. L'architettura tra comunicazione e informazione">>

Descrizione del tema del convegno "Crisi Modernità e Informazione" >>
 

B. Crea un Concept che elabora il tema della crisi nella direzione che in questo momento ritieni più appropriata scrivendo un breve testo anche dieci o quindici righe con un titolo e se si vuole una immagine chiave

A. Pensare a una situazione di difficoltà e di crisi di varia natura e possibilità. (Opzionale: Se vuoi pensa esclusivamente a questo riferito al tema del Tevere!)
B Descrivere questa situazione
C Immaginare progettualmente come questa situazione possa essere affrontata anche con l'utilizzo della Information technology
D Pubblicare sul proprio blog e spedire il link via email a Antonino Saggio ENTRO il ore 9 e a chi si vuole dell'Indirizzario

 

Domande o double check

Che cosa è:  volta che? In che senso? volta?

Che cosa è:  quale è il rapporto tra la griglia e l'alfabeto

Che cosa è:  come possiamo descrivere il concetto di paesaggio mentale

Che cosa è:  in che senso l'architettura rinascimentale è reificazione della prospettiva?
 

APPROFONDIMENTI dei Partecipanti
 

 

Dalla Terra al CAD: e lo strumento cannocchiale

On 24-03-2005 17:08, "Vendetti Emanuele" <ven.ema@tin.it> wrote:

"In cento anni una nuova rivoluzione si è compiuta.La rivoluzione copernicana ha collocato
fuori dal globo terreste il fulcro
del cosmo." Prima della cosiddetta rivoluzione Copernicana:

"Le stelle, rappresentano oggetti eterni, divini e immutabili, che si
muovono con velocità uniforme intorno alla Terra, e descrivono la più
regolare e perfetta di tutte le traiettorie, quella della circonferenza
senza fine. Questa convinzione fece sorgere diversi "modelli", detti
"modelli geocentrici", perché avevano in comune l'ipotesi che la Terra,
concepita come sfera, fosse al centro dell'Universo. Modello geocentrico
vicino alle tematiche religiose.

IL TEMPIO DI STONEHENGE  (3000 a.C.)

Monumento megalitico è forse il primo esempio di osservatorio astronomico,
quindi il primo "Strumento" per osservare le stelle e prevedere le eclissi,
per elaborare calendari del lavoro agricolo basati sul corso della luna.
Volontà di capire esplorare ciò che è sconosciuto.

GALILEO GALILEI fu uno dei più grandi protagonisti del dibattito cosmologico
che si sviluppò agli inizi del'600, e riuscì in ambito più strettamente
scientifico a superare i limiti del sistema copernicano sia a livello
teorico che a livello sperimentale.

Grazie allo sviluppo di un tipico lavoro di astronomo, ma sicuramente grazie
ad uno "strumento" da lui stesso realizzato: "il cannocchiale".

Il Cannocchiale senza dubbio è uno strumento innovativo che ha dato il via
alla stesura di nuovi "modelli", si passa da un modello geocentrico dove la
terra era il fulcro dell' universo conosciuto, a modelli dove la terra entra
a far parte di un grande sistema e risulta essere un puntolino nell'
universo; da qui il concetto di crisi: infatti  il cambiamento dei modelli o
del "paesaggio mentale", come bagaglio di informazioni che sono state

incamerate, e che fino ad allora caratterizzava la società del tempo viene
ad essere modificato e ancor peggio completamente cambiato e
rivoluzionato.(condanna della chiesa )

Il cannocchiale in qualche modo ha fatto aprire il mondo a quello che lo
circonda, da uno stato introverso si passa ad una visione estroversa del
mondo conosciuto, si cerca di scoprire di capire il perché e il come delle
cose, anche se lontanissime c'è la volontà di avvicinarle per avere l'illusione
di tenerle vicine appunto per comprenderle e capirle meglio. Quindi c' è una
sorta di volontà di raggiungere quello che non è raggiungibile di spingersi
verso un "infinito" che è sempre più lontano e sempre più inarrivabile,
perché in qualche modo esula da concetto di tridimensionalità, per sfociare
in una idea che far partecipare anche un quarto fattore, la quarta
dimensione e cioè il "tempo"; (infatti anche con il più potente dei
cannocchiali, si riescono a vedere i pianeti, cioè la loro luce che è
partita in un punto temporale del nostro passato, ed è giunta a noi adesso
proprio quando la stiamo vedendo, pensando di partire e di raggiungere la
fonte (o la riflessione) quasi sicuramente rimarremmo delusi non trovando
niente. in qualche modo stiamo vedendo un passato di un altro punto dell'
universo) ma sicuramente legato al concetto di cannocchiale c'è il concetto
di "microscopio" altro strumento elaborato da Galileo che non è altro che il
complementare del concetto di infinito: + / -

 infinitamente grande / infinitamente piccolo. l' unico fatto è che noi siamo dentro
all' infinitamente grande ci siamo
dentro e dobbiamo ravvicinare quello che è estremamente lontano.

M entre per l'infinitamente piccolo possiamo avere una visione esterna, e
dobbiamo ravvicinare quello che è estremamente piccolo.

Ma se noi siamo all'interno di un qualcosa estremamente grande, e siamo
esterni ad un qualcosa di estremamente piccolo, e se il concetto di infinito
è giusto, e logico pensare che all' interno dell' estremamente piccolo in
relazione possa esserci un qualcosa o un qualcuno che è nelle stesse nostre
condizioni. teoria della relatività???

Ps

Vedere il film Powers of ten- degli eames. E' su you tube

 

IL CANNOCCHIALE ROVESCIATO
 

Bellissima! Questa vuol dire menti connesse!

On 11-04-2005 21:09, "organt_@libero.it" <organt_@libero.it> wrote:

> Salve, volevo solo inviarle una ironica e forse banale riflessione sul
> canocchiale di Galileo:
> Questo infatti riesce ad ingrandire l'immagine nell'obbiettivo grazie a due
> lenti, una convessa e una concava. Ma oltre ad essere ingrandita questa appare
> anche ROVESCIATA, quasi a rimarcare il carattere eretico della sua invenzione,
> e di come il suo gesto andasse s rovesciare la morale dell'epoca.
>
> Cordiali saluti
>
> Matteo Alfonsi
 

FUTURO IPER MECCANICO

Caro Alfonsi, vedo che sta mettendo a posto i pezzi (ah, no, i bits) er l'11. LA sua carrellata di immagini è motlo
stimolante e naturalmente sono d'accordo. Pensavano ad un iper meccano, non potevano prevdere che sarebbe
stato diverso e che sarebbe entrato in gioco un nuovo attore

On 7-07-2005 18:18, "organt_@libero.it" <organt_@libero.it> wrote:

> Salve Professore, Le invio un piccolo approfondimento sul tema del paesaggio
> mentale.
>
> Cordiali saluti
> Matteo Alfonsi
>
> http://digilander.libero.it/matteo_alfonsi/futuro/futuro%20meccanico2.htm
 

antonino saggio course

 CANNOCCHIALE e COMPUTER

On 5-04-2005 8:33, "Giuseppe Aluffi" <giuseppe_aluffi@virgilio.it> wrote:

   Buongiorno Professore, vorrei far emergere un  parallelismo tra la società della prima metà del XVII secolo e  quella che stiamo vivendo e come due strumenti "innocui" abbiano potuto  rivoluzionare le rispettive economie e modi di pensare contemporanei : il  cannocchiale e l' informatica .

Tutti e due all' inizio hanno incontrato ostilità  nell' affermazione nella società e nel loro ruolo specifico all' interno  di essa ( pensando al computer chi non ha mai provato diffidenza o  smarrimento verso queste macchine così complicate da imparare che tolgono  lavoro agli uomini ? ) Riguardo al  cannocchiale e a Galileo scrivono alcuni autori << ma  il vero interesse sta nel processo con il quale si è mutata la mentalità del  mondo scientifico che dapprima non voleva saperne di questa novità e poi ha  finito per riconoscere in essa un vero tesoro , trasformandola in una  delle risorse più potenti per la conoscenza del mondo >> (V. Ronchi ).La  filosofia del medioevo aveva ignorato le lenti da occhiali , roba per malati ,  per vecchi o per far trucchi durante le fiere , non ci si fidava di esse  , si pensava che ingannassero e c' era l' idea che gli occhi che il buon  Dio ci ha dati  erano sufficienti alla vista delle cose che esistono (  Cesare Cremonini , amico di Galileo , non volle più guardare nel "tubo"  :<< E poi quel mirare per quegli occhiali m' imbalordiscon la testa  >> ) , inoltre vi erano radicati pregiudizi da parte della cultura  accademica ed ecclesiastica nei confronti delle arti meccaniche (  parallelamente ancora oggi quante persone sentiamo dire :<< A me il  computer non serve me la cavo benissimo senza >> , oppure quanta  difficoltà c' è stata nell' accettarlo nell' ambiente scolastico? )  . Ancora sul cannoccchiale continuano gli autori << ma Galileo  credette nel suo valore scientifico , lo puntò verso l'alto , ebbe  fiducia in esso , trasformando uno strumento nato nell' ambiente dei  "vili meccanici" , progredito per la pratica ( come internet oggi ), in un  pezzo decisivo del sapere di immensa portata  scientifico-conoscitiva >> (P. Rossi) .

Solo pochi illuminati , oggi come allora , ne  capirono la portata rivoluzionaria ; ecco come si espresse Keplero  sul cannocchiale dopo una prima diffidenza :<<Il sapiente tubo ottico  è prezioso come uno scettro ; chi osserva con esso diventa un re e  può comprendere l' opera di Dio . Per esso valgono le parole : tu assoggetti  l' umana intelligenza ; i confini celesti ed il cammino degli astri  >>

Commenti alle conferenze Per esempio tetris che si gioca in linea

On 22-04-2005 3:19, "valeria solazzo" <sollyvally@hotmail.com> wrote:
<http://giochi.virgilio.it/salagiochi/abilita/tetris/#>

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IL LAPIS BORROMINIANO e altri strumenti
Matteo Alfonsi

On 29-04-2005 19:22, "organt_@libero.it" <organt_@libero.it> wrote:

> Salve professore, mi sembrava interessante comunicarle una piccola notazione sul tema strumento-Borromini:riguardo al fatto che lui fu uno dei primi ad adoperare il lapis invece che l'inchiostro per i suoi disegni. Disegnare con  una punta affilatissima di grafite gli permise di raggiungere una precisione di dettaglio molto maggiore rispetto a quella raggiunta dai suoi contemporanei. Lo strumento "lapis" gli ha permesso così un salto in avanti rispetto alla concorrenza, lo stesso salto che lo strumento Cad ha permesso a noi.
 

Sono d'accordo. Mi sembra sia stato notato da F. Bellini, le Cupole di Borromini
AS
 

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e sugli Strumenti di calcolo

antonino saggio course

http://www.fondazionegalileogalilei.it/collezioni/frames/collez_frameset.html
un museo degli strumenti di calcolo, dal compasso al pc.
La sezione sul compasso mi sembra particolarmente ricca.
Magari può essere utile a qualcuno.

Matteo Alfonsi
 

Ancora sul compasso e la forte relazione con la squadra  la sua storia e le sue varie implicazioni anche simboliche
Barbara di Cintio 2005 invia questo link

http://www.ritosimbolico.net/studi1/studi1_34.html

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LAura ricci
Approfondimento degli egiziani come usavano il compasso

http://ospiti.thunder.it/laurariccicaad2005/UNO%20STRANO%20COMPASSO.htm
 

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Antonino Saggio

citazioni da Federico Bellini, Le cupole di Borromini, sull'uso in Borromini del compasso
 
 

" Marinelli appunto nella Roma Ornata che il nome del compasso, "la sesta", deriva dal fatto che la sua apertura (pari al raggio) può dividere in sei parti la circonferenza "" p. 23   2 ed è per questo, non per oscure implicazioni, che nelle piante della sapienza puntualmente la circonferenza che circoscive l'esagono : è una semplice figura della costruzione" 23

"i disegni borrominianai, se osservati direttamente, presentano  forellini "  delle punte del compasso  Borromini misura corrisponde ecctera p.27

" riferisce Spada, che Borromini 'si come la melodia delle voci nasce dai numeri, la bellezza delle fabbriche, professa parimenti da numeri, e che tutte le parte habbino una tal proportiione, che un 'apertura del comapsso, senza muoverlo, le misuri tutti" p.27 (spada a Rasponi 7 ottobre 1656
 

 " Secondo la critica di Bernini riferita a Spada 'il ... cavalier bernino per verità disse a me molti anni sono avanti l'altare di san pietro che il solo Borromino intendeva questa professione, ma che non si contentava mai, e che voleva dentro una cosa cavare un'altra, e nell'altra l'altra senza finire mai', Connors 1989b, p. 83 " in nota 41 p. 31

Federico Bellini, Le cupole di Borromini, la "scienza" costruttiva in età barocca, Electa, Milano 2004
 


Pitagora e lo strumento
Approfondimento di Nemanja Rankovic 2005

http://xoomer.virgilio.it/traumachie/pitagora.htm Sito disattivato o scomparso
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Whole Earth Catalog

Ultimamente è emerso all'attenzione il Whole Earth Catalog. Un libro redatto da Steward Brand nel 1968 per "Empowered america". Ispirato in vario modo da Buckmunster Fuller, il catalogo frutto dell'idea di Brand era basato sulla scelta di prodotti e strumenti che avrebbero alimentato al possibilità di fare e costruire. E cioè l'unico modo di cambiare il mondo. Questa idea del fare e costruire, radicata nella cultura USA della frontiera, è una chiave Importnte per capire la differenza tra il 68 americano e quello, per esempio, nostrano. Ci si libera costruendo. Steve Jobs, come sappiamo, cita il WEC nel suo famoso discorso. E bisogna fare un sacco di salti sui famosi sassolini per capire come l'Ipad sia "anche" il frutto del librone di Brand fatto da fotocopie incollate, ciclostilato, sgangerato nel look e allo stesso tempo eccezionale. Il filo c'è, eccome. Ed ha a che fare con il famoso "carro" che i miei studenti conoscono bene. Nell'occasione vi pubblico, per chi non lo conoscesse, alcuni immagini del famoso catalogo.
Saluti a tutti Antonino