Corso di Progettazione Architettonica Assistita - prof. Saggio
Facoltà di Architettura - Sapienza Università di Roma



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Tema d'anno descrizione

Expo design 2014
Autoritratti anni precedenti
Indirizzario

Ogni anno ad aprile nelle aule della Facoltà di Architettura di Roma nascono i primi concept per un' expo di Tevere Cavo. I corsisti pensano criticamente un progetto espositivo negli spazi universitari tutt'oggi inutilizzati e abbandonati di del Piazzale della Marina e sulle sponde del Tevere intessendo un rapporto con Crisi, Modernità e Information Technonolgy. Il lavoro conclude il secondo ciclo del Corso "La digitalizzazione delle immagini. Il mondo bidimensionale."

Vi è stata una votazione all'interno della classe

Primi a pari merito "flushtune" e "arteria urbana" terzo "impulse"

Mancano alcune che sono

Stevano Trovato tevere.net

Arteria urbana... nel sito di elisa , ma non c'è

Martine dedda e vaentina Nunnari nel sito Tevere che informa

FLUSHTUBE PAVILION

Progettisti: B.R.R. Matteo Benucci, Carmelo Radeglia, Alessandro Rosa

Indirizzo web: http://carmeloradeglia.altervista.org/TEVERE%
20CAVO/allestimento/allestimento.html

Il progetto del padiglione inserito nell’ ambito del tema TEVERE CAVO muove dall’idea di negoziare con un ecosistema naturale che è proprio di questo fiume. Il nome del padiglione, flushtube, rimanda ad alcune accezioni come al verbo fluire, lavare, sciacquare, colorare.
Uno spazio di interrelazioni che nasce dal Tevere e vive solo grazie ad esso e ai suoi fruitori. La materializzazione dell’idea è espressa in un tubo trasparente di 20 metri di lunghezza, con un ingombro di 12 x 12 metri e composto da 40 moduli-sezioni che si snoda in prossimità di ponte Milvio (a est dello stesso). La sua morfologia serpentina nasce proprio dal flusso (portata) del fiume e da quello informativo introdotto ancora dal fiume e dai fruitori. L’acqua del Tevere, d’aiuto anche alla generazione di energia attraverso delle micropale in profondità che sfruttano il moto dello stesso, pompata all’interno della doppia membrana esterna e filtrata dalla presenza di alghe fitodepuranti si muove liberamente nel padiglione generando una concezione di trasparenza, colore e pulizia poiché man mano che si attraversa la struttura si ha sempre una percezione diversa dell’ambiente esterno ed interno poiché, il colore è visto in maniera diversa in base alla pulizia raggiunta delle acque. Queste vengono poi rilasciate in un ciclo continuo di interazione. Questo è un altro tema condotto attraverso lo strettissimo rapporto natura-Information Technology-uomo. I visitatori hanno la possibilità di interagire con la struttura. Essi munendosi di un QR Code hanno la possibilità che questo venga letto da dei dispositivi all’interno della struttura e proiettato in uno spazio che solo dimensionalmente rompe la continuità del flusso di colori generato dalla
pulizia delle alghe fitodepuranti. Il QR Code rimanda ad un sistema informativo in cloud che permette l’acquisizione di immagini da proiettare. 20 piani proiettivi tra 20 gradazioni di colore. L’informazione, dunque, arrivando attraverso il Tevere genera energia, trasparenza, colore, pulizia mentre col supporto dei visitatori si vitalizza o meglio umanizza il sistema poiché essi sono come dei registi che decidono cosa vedere e percepire all’interno, sia come visuali che proiezioni.

 

IM-PULSE

Progettisti: Selenia Marinelli, Giorgio Scrocchio, Gabriele Stancato

Indirizzo web: http://www.gasta.it/pensiero-3.html

Questa istallazione è proposta a Roma presso il Lungotevere delle Navi e, in particolare, all'approdo realizzato tra ponte Nenni e ponte Matteotti, al di sotto della maestosa scalinata che scende dal monumento a Matteotti verso il Tevere.
Si tratta di un progetto dal doppio carattere: uno introverso, costituito da un corridoio coperto e relativamente stretto, in cui si possono osservare filmati che illustrano la storia del Tevere, gli eventi e le realtà contemporanee ad esso legate e il secondo estroverso, che si apre verso l'esterno, rivelando agli osservatori circostanti ciò che letteralmente batte nel cuore delle persone. Le pulsazioni cardiache vengono, infatti, rilevate da appositi sensori e tradotte in un'espressione ottico-cinetica.
Interfacciando gli utenti con dei sensori del battito cardiaco si può restituire la pulsazione sotto forma di movimento delle piastre fotovoltaiche esagonali poste in superficie a questa istallazione, fornendo un bio-feedback che permette a più persone di percepire ciò che solitamente passa inosservato e che, a tutti gli effetti, rappresenta una delle principali espressioni spontanee del sentire. Queste piastre essendo dotate di celle fotovoltaiche possono reintegrare durante il giorno l'energia spesa per il movimento.
Nel nostro esperimento abbiamo effettivmente utilizzato una scheda Arduino e un sensore a infrarossi per testare le potenzialità dell'algoritmo che controlla la traduzione della frequenza cardiaca in espressione cinetica delle piastre.

IN-FORMAZIONE Nuovi Territori per il Tevere

Progettisti: Eride Caramia, Domenico Ferrara, ​Leonardo Loy, Carla Molinari, Leopoldo Russo Ceccotti

Indirizzo web: http://carlamolinari.altervista.org/installazione.html

InFormAzione - Nuovi territori per il Tevere - è un progetto che parte dall’idea di fiume quale fondamentale risorsa territoriale, infrastruttura attraverso la quale creare un articolato sistema di rinnovamento urbano.
Il termine InFormAzione, in particolare, fa riferimento a tre livelli di lettura e progettazione: Informazione come rete comunicativa, narrativa, territoriale - inFormazione come struttura dinamica e interattiva - informAzione come valore partecipativo ed esperienziale.
L'installazione nello specifico prevede la realizzazione di alcuni padiglioni temporanei lungo il fiume Tevere ad ospitare una serie di 'postazioni informative'. Si tratta di allestimenti costituiti da biciclette fisse che, una volta attivate dai visitatori, consentiranno di proiettare delle informazioni di tipo sonoro, visivo e narrativo su una nuvola di acqua nebulizzata. Le informazioni, sovrapponendosi, costituiranno una suggestione complessiva e dinamica del progetto - o Manifesto - determinata dall'azione dell'uomo, che diventa dunque catalizzatore dell'intero processo informativo e della sua conformazione.

IN-FORMING RIVER

Progettisti: Luca Saccoccio, Federica Tasetti

Indirizzo web: http://www.lucasaccoccio.com/6/post/2014/04/in-forming-river.html

Il progetto nasce dall'idea di riqualificare una delle sponde del Tevere oggi più dismesse, quella nella prossimità di ponte Milvio, collocandovi un'installazione architettonica che fosse contemporaneamente sia mostra che simbolo stesso del tema Tevere cavo.
Il progetto si compone di due forme sinuose che salgono dal terreno ed avvolgono il visitatore che sta percorrendo la sponda del tevere, a piedi o in bicicletta. Le due forme sono costituite da travi in legno che si incastrano tra loro, formando una struttura incrociata, ottenuta grazie a un software di parametrizzazione geometrica delle superfici. Il progetto ha dall'alto le forme sinuose del fiume Tevere, e dal basso l'altimetria delle vie cave etrusche, avendo questi due elementi come idea generatrice.
Le travi in legno sostengono una superficie di tessuto semitrasparente che permette di collocare sistemi di illuminazione interna alla struttura, creando una luce diffusa, colorata e tenue nelle ore serali.

DYNAMIC FLUIDE

Progettisti: Ahmed Elgazzar

Indirizzo web: http://itcaad.ahmedelgazzar.com/concept/allestimento.html

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L’allestimento proposto mira a scardinare la staticità dell’elemento architettonico rendendo esso stesso il contenuto e non solo il contenitore della mostra. La struttura è basata su principi della fisica, come il moto magnetico permanente e il moto perpetuo, i quali rendono l’allestimento dinamico a energia zero; tali movimenti sono in grado di generare energia extra ed essere sfruttati per generare impulsi luminosi, senza aver bisogno di apporti esterni, entrando, cosi, al mondo dell’informazione tecnologica.
L’architettura si trasforma in una piattaforma dinamica, plasmabile che si connette al flusso naturale della natura, creando un “salto” alla crisi, trasformandola in una innovazione tecnica e tecnologica.

 

FLUBE

Progettisti: Ilaria Ferrazzilli, Ilaria Fragnito

Indirizzo web: http://www.ilariaferrazzilli.altervista.org/tEVEREcAVO.html http://www.ilariafragnito.altervista.org/installazione.html

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FLUBE nasce dall'idea di flusso, che plasma il passaggio di persone e di differenti forme di informazione.
Questo spazio è pensato non come un elemento autonomo, ma come modulo di un sistema più complesso, che riprende le Vie Cave richiamando l'andamento del loro percorso ed il ritmo di pieni e vuoti conferito dalla sequenza  di "coppelle".
Il concetto di coppella è interpretato come  uno spazio di scambio, di quiete, di sosta, che si pone in relazione con i flussi, senza mai interromperli. 
Il titolo si presenta come uno spazio fluido, in cui percorso, sedute e parete espositiva sono un'unica superficie, in quanto nascono dalla deformazione e frammentazione di un modulo tubolare, che diventa, così, uno spazio avvolgente in comunicazione anche con l'esterno.
La fluidità di questo sistema sarà data anche dalla scelta di utilizzare uno scheletro come struttura, rivestito da una pelle elastica che ne denuncia la presenza.

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INNERNET

Progettisti: Filippo Iacobucci, Manuela Seu & Daniele Tortora

Indirizzo web: http://danieletortora.altervista.org/lavori.html

Ogni persona è chiamata a diventare parte attiva, mettendo ordine in una matrice confusionale.
al primo impatto di un ambiente sconosciuto e caotico, si sussegue in un'ottica di plasticità sinaptica, la capacità di apprendere e gestire lo spazio circostante. la natura tutto o nulla, del potenziale d'azione neuronale, e il processo "a soglia" che ne governa la generazione, è paradigma dell'esperienza dell’individuo nell'istallazione
L'installazione è un percorso multisensoriale, in cui il visitatore, come in un labirinto, può scegliere la sua strada, generando così il proprio viaggio personale, frutto delle informazioni visive e le reazioni soggettive che rendono ciascun percorso non ripetibile.
Roma è la ragnatela concettuale di situazioni critiche interconnesse che spinge ogni volta a partecipare cercando risposte. gli schermi interattivi diventano punto di scambio tra una città a disagio ed i partecipanti, fluire potenzialmente infinito di soluzioni.
Tevere cavo è il substrato di questo primo evento dove tutti sono chiamati a farne parte. con un sistema di riconoscimento univoco, si può entrare nella rete. da qui il percorso non è più statico, ma un intreccio dinamico di risposte individuali, una ragnatela che oltre a riunire insieme realtà diverse, costituisce il terreno di gioco.
Il progetto è quello di creare un determinato numero di installazioni che vadano a riqualificare zone dismesse, riproponendo a scala urbana il sistema di interconnessioni. ad ognuno viene affidato un modulo USB che costituisce la chiave d'accesso al percorso creativo, della ragnatela di Tevere cavo.

L'indirizzo web del progetto: http://danieletortora.altervista.org/lavori.html

Plastic FLOW

Progettisti: Maria Vittoria Tesei, Francesca Testi, Domiziana Scipioni

Indirizzo web: http://mariavittoriatesei.altervista.org/plasticFlow.html

PlasticFLOW è un’installazione dedicata a Tevere Cavo. Il nostro intento è quello di creare uno spazio “non stazionario” concepito come una passeggiata informativa, un flusso da attraversare,  nel quale ognuno possa avere la libertà di muoversi a proprio piacimenti interagendo in prima persona con la struttura.
La copertura ondulata dello spazio espositivo rappresenta il flusso di informazioni che nell’ottica di Tevere Cavo si insinua nelle “brown areas” (in questo caso l'edificio dismesso di borghetto Flaminio) generando uno spazio che mette a sistema uno il luogo preesistente "vuoto" e quello ricostruito e immaginato "pieno".
Tra i listelli della copertura sono inseriti dei pannelli informativi scorrevoli che possono essere spostati a piacimento dal visitatore il quale così facendo può crearsi da solo il percorso da seguire facendosi guidare solo da un delicato percorso a terra che riprende la forma del Tevere. L’itinerario non sarà quindi statico ma soggetto a continue variazioni; non essendo questo definito e scandito in maniera precisa  l’ospite si sentirà protagonista della visita. Il colore rosso acceso fa si che la presenza dell'installazione venga avvertita anche dalla strada, in modo da attirare l'attenzione dei passanti, invitandoli ad entrare per scoprire da vicino di cosa si tratta.

Stream of Consciousness

Progettisti: Manuela Franzini, Marta Gioffrè, Sara Musarò, Anna Murgo

Indirizzo web: http://manuelafranzini.altervista.org/teverecavo.html

Con lo scopo di diffondere gli intenti del progetto Urban Voids, e di far conoscere il progetto stesso, nasce l’installazione “Stream of Consciousness”, sita nell’edificio Borghetto Flaminio a piazzale della Marina. Punto di partenza (che ha generato le riflessioni che hanno portato alla nascita del tema d’anno “Tevere Cavo”), sono state le vie cave. Il progetta cerca un modo di viverle, percorrerle attraverso un’ibridazione tra natura e tecnologia. Abbiamo voluto ricreare quindi una via cava sagomata, dinamica, capace di interagire con lo spettatore: una struttura in plexiglass bianco costituita da una maglia di triangoli, i cui vertici illuminati da chiare luci dei led accompagnano il visitatore nel percorso, cambiando colore al suo passaggio. Insieme ai led, illuminano l’ambiente scuro e guidano a loro volta chi entra nell’edificio, una serie di parole proiettate, che nell’atrio si muovono in maniera caotica e gradualmente vanno a costituire un flusso di parole (parole tutte relative all’Urban Voids). Punto di arrivo di questo percorso è un’area costituita da touch screen, attraverso i quali i visitatori potranno conoscere il progetto in prima persona.

 

TEVERE CAVO - 'INTERACTIVE FLOW'

Progettisti: Ulrich Sieder / Diana Zimmermann

Indirizzo web: http://ulrichsieder.altervista.org/08index.html

Linstallazione cerca di richiamare l'attenzione del tema 'Tevere Cavo' attraverso la trasmissione dí informazioni. Invece di fare un semplice ìinformation center, líinstallazione diventa uno spazio interattivo, dove i visitatori devono "toccare e sentire" le informazioni.
L'installazione 'Interactive flow' si svolge all'interno dei locali del Piazzale della Marina della Facoltà di Architettura, e prevede tubi mobili che reagiscono con l'interazione dello spettatore. Quando un peso influisce su un tubo, quelli vicini si alzano per creare un equilibrio basato su un sistema idraulico sottostante. In questo modo ogni movimento e azione ha un impatto. Oltre al cambiamento dell'altezza si rivelano informazioni connesse ai tubi. Così non soltanto il movimento, ma tutto il flusso dellìnformazione è influenzato dallo spettatore.
Ci sono soprattutto due modi visuali e udibili in cui l'informazione si presenta: con proiezioni sulle pareti si possono vedere video, immagini o citazioni rilevanti che trattano del Tevere. Un passaggio sul tubo potrebbe anche attivare rumori e suoni, per esempio di una zona del fiume come le chiacchierate di gente o il cigolare del tram che passa.
L'informazione che si vede è divisa in tre temi generali. Un tema fa vedere lo Status Quo del Tevere, per esempio posti abbandonati o occupati. In questo modo si cerca di sensibilizzare le persone per migliorare le zone critiche. Il secondo tema è dedicato ai progetti su Roma che si occupano di problemi e potenzialità sul Tevere e dintorni. Per avere un paragone infine si presentano progetti già realizzati di altre città.
'Interactive flow' induce i visitatori ad acuire i sensi ed essere non soltanto uno spettatore dell'avvenimento ma parte attiva cosciente dei suoi impatti.

The Cave

Progettisti: Lucci, Vincioni, Menditto, Napoli

Indirizzo web: http://thecavelvmn.altervista.org/


L’idea progettuale nasce dalla volontà di rappresentare il mondo della comunicazione e dell'informazione nell’ambito di Tevere Cavo attraverso una sovrapposizione di layer tematici.L'operazione di partenza è quella dello scavo, riconducibile all’idea delle Vie Cave etrusche. Nell’installazione il tema si realizza attraverso un monolite a cui si sottrae il volume geometrizzato del Tevere, che diventa un percorso informativo. A sua volta, il percorso informativo diventa “costruttivo”, diramandosi in due spazi di ricerca: input e output.

In questi spazi chi fruisce dell’istallazione riceve delle informazioni e si rende partecipe proponendo nuove idee. In particolare, nella sala Input sono presenti schermi con la proiezione dei lavori di ricerca sul tema Tevere Cavo, effettuati nei diversi anni; nella sala Output ci sarà la possibilità di formulare nuovi concept, o suggerimenti sul tema in modo da fornire un aiuto alla progettazione per i possibili interventi futuri. Tra le due sale lo scambio informativo è continuo; ogni idea dalla sala output è infatti ri-trasmessa nella sala Input. A livello formale, l’idea del monolite e dello scavo si rilegge in geometrie che creano spazi da scoprire, spesso angusti e accidentati come le vie cave stesse.