Antonino Saggio  I Quaderni

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Spazio Tempo Informazione
27 Novembre 2008

 

ascolta L'audio 1,40 minuti

 

 

1. Sostanze (parte prima. Questioni di contenuto)
2. Comunicazione (parte prima. Questioni di contenuto)
3. Città (parte prima. Questioni di contenuto)
4. Paesaggio (parte prima. Questioni di contenuto)
5. Informazione (parte seconda. Aspetti teorici)
6. Tempo (parte seconda. Aspetti teorici)
7. Spazio (parte seconda. Aspetti teorici)
8. Modello (parte seconda. Aspetti teorici)
9. Reificazione (parte terza. Nuovi spazi dell'interattività)
10. Catalizzatore (parte terza. Nuovi spazi dell'interattività)

 

Il libro tra l'altro è servito come base di molte lezioni e discussioni Vedi qui ad esempio

oppure di un seminario di Dottorato

 

 

 

 

1. Città industriale/ versus Città dell'Informazione

2. Il cambiamento della nozione di tempo | 3. Il cambiamento della nozione di Spazio

4. Le protesi | 5.Sguardo dentro | 6. Il tempo per definire lo spazio |

7. Che cosa è lo spazio | 8. Spazio come informazione | 9. Crisi modernità e Information Tecnology | 10. Lavori

 


La collana La rivoluzione informatica in Architettura

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La raccolta delle prefazioni on line

 

 

 

 

 

 

1. Città industriale/ versus Città dell'Informazione

 

Assembly Line vs Network

i.e. zoning vs anti zoning

 

Piet Mondrian -Broadway Boogie Woogie 1942-43; Oil on canvas, 127 x 127 cm; The Museum of Modern Art, New York
Rauschenberg, Persimon, 1964

 

Giacomo Costa

 

 

Le Corbusier, Plan Voisin, paris 1935 Michael Najjar "The Invisible citry" 2004. Video Clip della serie Netropolis 2003-2006

 

 

in front versus in between

 

Mies | Eisenman

 

 

 

the far west versus rebuilding nature

RAD Oma consulting ,Sk Building Seol

See Building Movie Local >YoTu..be >

Jam Frequency Local > Web >
Olivieri Marco,Pitzalis Federico, Janni Gordon, Marinelli Alessandro, Saggio Course La Sapienza

all the works of Texpo >

Linearity versus complexity

 

2. Il cambiamento della nozione di tempo

 

Gropius, Bauhaus, Mark Goulthorpe Decoi, >The wall

 

Latina Frezzotti | Visual device 2005 Choi, Byoung-li

 

3. Il cambiamento della nozione di Spazio

 

4. Le protesi

 

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Francesco Borromini, S. Ivo alla Sapienza, (1643-1660) ; Caravaggio, Madonna di Loreto (1603-1606)

Saggio Sindrome on Borromini See movie >, Read articleIl Motivo di Sant'ivo > on Caravaggio read article 1 Il motivo di Caravaggio >, article 2 Lo strumento di Caravaggio > o se proprio ti interessa prendi il libro "Lo Strumento di Caravaggio" refer also to James James Hockney "Secret Knowledge" Thames and Hudson

 

5. Lo sguardo dentro

Steve (Jobs) looking inside a chip in 1976

 

 

6. Il tempo per definire lo spazio

1. The Extrusion process (ein

2. the different sub systems

3 an experiment

4. Jump (canada, traffico)

 

"Il tempo è una proprietà creata da dio insieme all'universo" Sant'Agostino dal Glossario di Introduzione alla Rivoluzione Informatica in Architettura

 

 

7. Che cosa è lo spazio

Choi, Won-Jung, "Why not here: murung dowan", 2006 >

 

 

8. Spazio come Informazione

 

Marcos Novak, Invisible space, Venice Biennale >

 

 

 

Il colore esiste realmente?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

a. perception of colour. Psycology of perception

 

CONTESTUALE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo si riferisce anche alla trasparenza

 

 

 

 

 

Walte Gropius Bauhaus, Dessau | Jean Nouvel, Cartier Foundation, Paris

 

2. FISIOLOGICA

Picture by Andrew Davidhazy

"Qui il colore è veramente molto sottile. Quando il verde è fresco, è un verde saturo, come raramente si vede al nord. Quando diventa bruciato e polveroso, non diventa brutto, ma il paesaggio assume le piu' diverse tonalità dorate: oro verde, oro giallo, oro rosa, perfino bronzo, rame, in breve, dal giallo limone al colore opaco che ha, ad esempio, un covone di grano. Tutto questo assieme all'azzurro - dal più profondo blu Savoia dell'acqua fino all'azzurro dei nontiscordardime, al cobalto e, soprattutto al celeste chiaro e luminoso - al verdazzurro e all'azzurro violaceo"

V. Van Gogh, Lettera a Whilemina, da Arles Primavera 1988

 

 

3. COGNITIVO.

 

 

 

 

Di che colore è il ghiaccio?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Ma se il colore non esiste realmente ma solo contestualmente e fisicamente dovremo cercare di capire che proprio il colore è una forma di informazione. Informazione vera e propria, esattamente come l'abbiamo già definita cioè "applicazione di una convenzione ad un dato!" Infatti il dato è la radiazione elettromagnetica, mentre il colore non è altro che l'applicazione di una informazione ad un dato! Applicazione che viaggia simultaneamente in tutti e tre i livelli quello contestuale, quello fisico e appunto quello che stiamo ora affrontando cognitivo-convenzionale !" dal volume Introduzione alla rivoluzione Informatica in Architettura

 

 

Adesso guardiamo questa figura

Santa Sofia

 

Space is information we can design and change its properties, values and characteristics, and we can also manipulate it to have some kind of projction of other dimensions

Spazio è informazione, noi possiamo progettare le sue proprietà, valori e caratteristiche. Lo possiamo anche manipolare per avere almeno delle proiezioni di altre dimensioni

 

Steven Spilberg, Minority report

Anticipation of a portion of AS speech at University of Kuwait conference. Sourece of Architectural forms >

 

"2.3.5 Finalmente, lo spazio

Ed ora veniamo allo spazio. Lo spazio forse esiste realmente? La risposta a questo punto è ovvia: esiste e non esiste. Esiste la materia, non lo spazio. Lo spazio è assolutamente dipendente dal contesto e dalle caratteristiche fisiche del ricettore, ma anche indissolubilmente da quelle cognitive.

Pensate forse che lo spazio che conosce ed esperisce un pipistrello sia "uguale" al nostro? Un pipistrello come è ben noto non vede ma manda onde sonore come un radar. Lo spazio che il pipistrello vive è come il nostro? Oppure è effettivamente diverso?. Pensate ad un piccolo verme che si aggira nella nostra stanza. Il verme conosce e pratica solo due dimensioni: "striscia bidimensionalmente". Il suo spazio è uguale al nostro che lo vediamo da una terza dimensione?. O un avvoltoio che vede un obiettivo a 50 chilometri di distanza? E naturalmente pensiamo ancora ai   pesci che vivono unicamente uno spazio acquatico, che idea possono avere dei monti, dei promontori che stanno sopra i loro mari e che vi affondano magari per chilometri sottomarini ma che hanno anche "sopra" delle vette innevate?

E un microbo, che pur vive?

Eppure tutti questi esseri contestualmente e dipendentemente dal loro essere fisico abitano lo spazio traendone quello che gli serve. E cosa è quello che gli serve se non informazione? Informazione diversissima nei vari casi, tanto diversa che noi non vediamo, non catturiamo, non vediamo l'informazione   che gli altri esseri usano e necessitano quando espletano la loro precipua attività.

Insomma se con Copernico abbiamo compreso che non è affatto la terra il centro dell'universo, anche se guardando le cose sembrerebbe proprio così!, bisogna anche comprendere che non sono affatto le tre dimensioni che caratterizzano gli uomini il centro di nulla. Noi non viviamo affatto in una sorta di bolla tridimensionale in cui tutto si colloca e che noi e il nostro corpo guarda e controlla, ma esistono altre dimensioni, altri spazi, altri bagagli informativi! Convivono insomma una serie di mondi paralleli che consentono alcuni passaggi, alcuni spiragli, alcune "proiezioni" alcuni salti tra mondi diversi, come abbiamo già visto (cfr. Tempo Par. 2.2).

D'altronde anche l'uomo messo in diverse condizioni "vede" e espleta lo spazio in maniera completamente diversa. Ultimamente ho parlato con il nostro astronauta il colonnello Roberto Vittori. Vittori descrive lo spazio in condizioni di microgravità come completamente diverso da quello abituale. Uno spazio in cui si galleggia è uno spazio pieno di possibilità e di anfratti e soprattutto pieno di un modo diverso di essere esperito fisicamente (appunto in condizioni di microgravità) e indi cognitivamente. Le informazioni che contiene sono diverse per lui in microgravità rispetto a quelle che noi abbiamo. Sono rimasto colpito da una recente visita alla Chiesa di Santa Sofia ad Istanbul. Il grande invaso romano sotto la cupola principale era esattamente diviso metà: da una parte era così come è stato pensato nel 537 dc mentre l'altra metà era occupato da una enorme impalcatura. L'impalcatura, può essere letta come una enorme matrice, in questo caso fisica, ma immaginatela per un momento elettronica, virtuale. Un insieme di sensori descrive i vari punti della matrice-impalcatura e, attivando questi punti nascosti, ma esistenti! dello spazio, si accede ad informazioni diverse (un poco come Tom Cruise faceva "Minority report" o come aveva fatto Marcos Novak nell'installazione "lo spazio invisibile" alla Biennale di Venezia del 2000). Pensate di poter usare questo spazio galleggiando come fa un astronauta. O pensate più semplicemente a come un piccione che entra per sbaglio in quella basilica ne conosca anfratti e nascondigli e come questo spazio sia uno spazio-informazione di nuovo assolutamente dipendente dai tre principi (contestuali, fisici e cognitivi) che abbiamo descritto e come questo spazio esiste e non esiste allo stesso tempo. Esiste cioè solo nella misura in cui   questi tre livelli sono effettivamente praticabili dal ricettore.

Allora, visto che come disse Einstein l'unica cosa sensata per dire qualcosa sullo spazio dal punto di vista della fisica è il tempo, se bisogna proprio dire qualcosa sullo spazio dal punto di vista cognitivo è che lo spazio   è informazione. Lo spazio non esiste in quanto tale. E' l'applicazione di una convenzione al dato della materia. D'altronde la mutazione storica e scientifica dei concetti di spazio su cui soffermeremo ancora non ne è che la riprova.

Noi a questo punto ci fermeremmo perché ci sembra di essere giunti ad un punto.

Segue l'ovvia conseguenza per gli architetti che si occupano di Information Technology . Se l'informazione è la materia prima dell'architettura in questa fase storica e se lo spazio è informazione come progettiamo questa nuova coscienza?

La prima decisiva caratteristica è aumentandone la caratteristica cognitiva e contestuale. Come si la tecnologia può essere usata come una sorta di augmented reality . Come si può fare allora a rendere in qualche modo più percepibili dimensioni percettive e fisiche che travalicano le nostre normali dimensioni e i nostri normali limiti. Tutta la storia della tecnologia, ne abbiamo parlato, va anche in questa direzione con la creazione di protesi   che dilatano le nostre cognizioni e i nostri limiti fisici. Come si sa nelle ultime elaborazioni fisiche delle microparticelle e nei nuovi reattori molecolari, il tempo va al all'indietro. E l'architettura fa assolutamente parte di questo processo. Le protesi potentissime di oggi, da internet alle nano tecnologie che consentono ai materiali di cambiare di colore densità caratteristiche di respirazione o idrorepellenza vanno in questa direzione. E poi come sempre c'è il grande tema della interattività delle interconnesioni dinamiche torneremo in conclusione.

L'interattività in questo contesto è il naturale catalizzatore perché se lo spazio è informazione è anche vero che proprio con le interconnessioni dinamiche dell'elettronica questa coscienza si muove ben oltre le dimensioni e i limiti conosciuti per andare oltre. "

da Antonino Saggio, Introduzione alla Rivoluzione Informatica in Architettura, Carocci, Roma 2007

 

 

 

9. Crisis Modernity and Information Technology

 

 

10. Lavori

Ordina Il volume o guardalo integralmente in rete attraverso questo Link

 

 

Examples from Antonino Saggio Chair at La Sapienza University Rone >

Saggio Course 06 Arrows >

Stefano Aiello - Joana Martins - Marta Moccia - Valentina Pennacchi - Luigi Viapiano

Saggio Course 06 Net Log >

Agnese Canziani - Alessandra Cao - Chiara Conte - Giustino Di Cunzolo - Maria Ragosta

 

ANTONINO DI RAIMO
Advisor A. Saggio
Flux Greece, Danza e Architettura >>

Vai alla Versione presentata al Feidad

ANDREA SOLLAZZO
Advisor A. Saggio
New Buildings for the European Community, Rome >>

 

Tecno Primitivo

project by NitroSaggio.net designer in charge Emanuele Tarducci with C. Ampolo built in May 2007 at Giardino Sonoro, Florence experimental Sound Garden by Lorenzo Brusci e S. Passerotti "Il Giardino Sonoro" Florence >

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Installation Tecno Primitive >>

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on Postural Tecno Primitive You Tube >

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