Prima Facoltà di Architettura "Ludovico Quaroni" - Università "La Sapienza" Roma.

 

Corso di Progettazione Architettonica Assistita

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Modernità Crisi e Information Technology II

Indice delle ricerche 2007
accessibili integralmente in rete

Il corso 2007 ha lasciato gli studenti liberi di individuare nel campo dell'architettura, del design e della progettazione urbana quei campi in cui l'Information Technology non è un orpello accessorio per le case dei ricchissimi, ma un campo di azioni e di tecnologie capaci di affrontare, da una parte, una oggettiva situazione di difficolta' e, dall'altra, una ricerca che promuova la necessità di una estetica nuova. Il titolo del corso "Modernita' Crisi Information Technology" echeggia infatti l'idea per cui la modernita' fa della crisi un valore, una morale contraddittoria, e suscita un'estetica di rottura (Zevi, Baudrillard ). Nella presentazione finale si presentano tra l'altro progetti che riguardano la dismissione della sopraelevata di San Lorenzo e la proposta di modificare gli edifici limitrofi in case per amanti del cinema; nuove relazione tra spazi e attività per la sede della facoltà di Via Gianturco, un gioco interattivo "ambientale" che risveglia il senso di coesione sociale di una realtà periferica come Aprilia, dove il crollo del sogno industriale ha lasciato in sospeso la possibilità del riscatto sociale. La nuova estetica può ridare vita a questi luoghi, riempiendo come un fluido gli spazi residuali con nuovi spazi da vivere non classificabili, mutevoli. Un altra proposta riguarda le aree di cantiere della metropolitana di Roma trasformate da ferita nella città ad aeree di arricchimento delle esperienze urbane. Un altro lavoro si occupa dell'abbandono di piccoli borghi. Nel caso di Celleno, è stata scelta la via dell'arte e dello spettacolo per riportare in vita il luogo. Infine vi è uno studio sul tema dei Muraglioni sul Tevere.

Lo sforzo di ciascun lavoro è stato quello di individuare una situazione di crisi oggettiva ed evidente e di affrontare la situazione accoppiando la pertinenza dell'azione progettuale con un uso innovativo e creativo della Information Technolgy. Una ricerca delle tecnologie effettivamente utilizzabili per ciascuna proposta supporta l'idea-progetto. Le ricerche rappresentano un capitolo del libro in continua crescita iniziato nel 1999 > e sono anche quest'anno completamente accessibili in rete. Attraverso il blog si può se si ritiene lasciare un commento. >

Hanno commentato i lavori e partecipato alla conferenza finale in qualità di esperti:

Javier Ideami, Costantino Morosin, Alessandro Viola, Cinzia Naticchioni, Graziano Valenti, Lorenzo Imbesi, Rosetta Angelini, Antonino Di Raimo, Emanuele Tarducci.

Assisti alle presentazioni integrali in formato quick time Parte A (100 mega) >> Parte B (90 Mega) >>


 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 


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Mind The Digital Gap
 
3M way (milky-movie-moving way)

Riconversione della sopraelevata di San Lorenzo in percorso della Città del Cinema.

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Monica Barbalace Laura Fiorletta
La crisi che ci proponiamo di affrontare riguarda la dismissione della sopraelevata di San Lorenzo: è stato infatti deciso di chiuderla al traffico e sostituirla con una nuova strada che correrà parzialmente al livello del suolo e parzialmente interrata. La storica sopraelevata dovrebbe quindi venire demolita, ma noi proponiamo un modo per salvarla attribuendole una funzione diversa.
Poiché la funzione che questo tratto stradale invoca è una sicuramente dinamica e il dinamismo è la caratteristica chiave del cinema, proponiamo di riutilizzare il tratto nord e due edifici adiacenti ad esso per creare il primo nucleo di una ipotetica "Città del Cinema".
In particolare prevediamo il parziale rivestimento delle facciate esistenti con una nuova pelle dinamica e interattiva che si "rigonfia" al passaggio degli ascensori posti dietro di essa, che sono delle vere e proprie stanze in grado di ospitare le più diverse funzioni (espositive, proiezioni, ecc.). Questa nuova pelle, attraverso pannelli a led situati verticalmente, consente proiezioni video a varie velocità attraverso ogni modulo che la compone. Questo fatto produce un fiume di informazioni che va alla deriva alla quota stradale, scendendo a cascata lungo le sovrastrutture individuate da questi sistemi di facciata: dei veri e propri "lobby ports".  
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http://xoomer.alice.it/mind_the_digital_gap/

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Sonica
 
Vitamine per Gianturco

Una cura a base di Information Technology per la facoltà .

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Luisa Cariello Marzia Garelli Emmanuele Giannessi
Presa consapevolezza che l'interattività è il catalizzatore dell'architettura che verrà, ci sembra una conquista fondamentale inserirla all'interno della facoltà.
Creeremo delle "zone spazio-temporali", dove materiali e nuove tecnologie si fonderanno. La facciata dell'edificio non sarà più uno schermo muto e passivo, ma verrà trattata come una "pelle" in grado di comunicare sensazioni e informazioni, daremo alla nostra sede universitaria una forte estetica e riconoscibilità all'interno della città. La nostra facoltà sarà una sede universitaria aperta ventiquattro ore al giorno e ospiterà una mixité di funzioni non strettamente legate con l'architettura. Inoltre, all'interno di questa si proverà a rivoluzionare le relazioni tra professori-alunni, fra gli studenti stessi e gli utenti che interragiranno nella mixité funzionale dotando nello specifico della sede protesi tecnologiche che consentiranno una messa in rete in tempo reale della didattica, nonchè una maggiore comunicazione.   
 
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http://xoomer.alice.it/sonicarch/

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QBIT
 

Questione di connessioni

Teleporting an unknown “local” State. Interconnessioni tra realtà locali del mondo

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Stefania Caravelli Vanessa Falasca

Dalla metafora del teleporting quantistico nasce lo spunto per un sistema di interconnessioni tra realtà locali del mondo. Il coinvolgimento in un gioco interattivo "ambientale" risveglia il senso di coesione sociale che sostanzialmente manca in queste realtà. L’attenzione passa dalle periferie delle grandi città, alle città interamente periferiche (brown areas); punto di partenza Aprilia, dove il crollo del sogno industriale ha lasciato in sospeso la possibilità del riscatto sociale. La nuova estetica può ridare vita a questi luoghi, riempiendo come un fluido gli spazi residuali con "nuovi brani di città", iniezioni di qualità, di nuovi spazi da vivere non classificabili, mutevoli. Il gioco si tramuta quindi anche in un’occasione di restyling di spazi pubblici di relazione e nella creazione di un ambiente urbano non convenzionale.

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GRUPPO S.2
 
Urban Chaos

I lavori della metropolitana per la realizzazione delle linee  B1 e C a Roma ed il loro impatto sulla viabilità e vivibilità delle zone coinvolte.

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Stefano Benedetti Palma Sirchia

I lavori della metropolitana per la realizzazione delle linee  B1 e C a Roma ed il loro impatto sulla viabilità e vivibilità delle zone coinvolte.
Le aree di cantiere sono spesso vissute dalla collettività come una sorta di ferita nella città, fonte certa di disagi, anziché una presenza temporanea e indispensabile occasione di trasformazione e ammodernamento dell’ambiente urbano.
Il nostro intervento è mirato a favorire  lo spostamento pedonale all’interno dei quartieri coinvolti dai lavori della metropolitana, cercando di  ricucire la frattura generata dalla presenza delle recinzioni di cantiere, tramite l’inserimento di passerelle aeree, che consentono di attraversare in “quota” l’area del cantiere e allo stesso tempo di  verificare l’avanzamento lavori.     
Inoltre, tramite apposite installazioni, integrate nella struttura della passerella, sarà possibile seguire i lavori di scavo e di allestimento della metropolitana che avvengono nel sottosuolo.

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Ghostlab
 
Il paese fantasma

L'arte di ridare la vita.

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Caterina Naglieri   Cosimo Pellecchia   Valeria Ledda   
La grande concentrazione abitativa nelle metropoli ha come altra faccia della medaglia l'aumento della presenza di piccoli borghi abbandonati. E' stato scelto un piccolo centro nella provincia di Viterbo, Celleno, come luogo di studio e sperimentazione per un progetto-paradigma che sia una risposta possibile e applicabile su più larga scala.
La via scelta è quella dell'arte, dello spettacolo continuo e multiforme. Artisti, visitatori e scenografie interattive riportano in vita il luogo. Accanto ad alcuni edifici già restaurati o da restaurare (il Museo Castellani, la chiesa di San Donato e una ex-chiesa che diventerà laboratorio per gli artisti) permangono ruderi e rovine, che torneranno a vivere virtualmente, sulla base delle esigenze degli artisti e delle preferenze dei visitatori. Celleno diventa scenografia che vive.
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H501
 
HyperRiver: un fiume interattivo

I muraglioni del Tevere conquistano una nuova dimensione con l'aiuto della I.T.

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Simone Lanaro Nicolò Melasecche Luciano Moles
Il Tevere è caduto in un immutevole letargo da quando è stato sconnesso dalla città di Roma e dalla sua vita con l'innalzamento dei muraglioni.
Mastrodontici, monocolori, monomateriali, essi sono sempre grigi e tetri e per di più senza soluzione di continuità.
I muraglioni hanno bisogno di fare un doppio salto, dalla loro "piatta" dimensione alla quarta, quella dell'Hypertesto ossia del linguaggio metaforico in continuo divenire.
Il nostro lavoro mira a mutare i muraglioni in HyperArchitettura cioè una architettura che non sia solo metaforica, ma anche creatrice di metafore al fine di interagire con l'utente e la città ristabilendo il legame perduto.
 
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