Graduation Thesis/Tesi di Laurea

 

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Antonino Saggio I Quaderni

Sapienza, Università di Roma, Facoltà di Architettura

 

Questo progetto fa parte della ricerca della Cattedra di Antonino Saggio
iniziata nel febbraio del 2019

Aniene Rims

 

L.O.V.A. The Land Of Virtual Animals

Parco zoologico e paleontologico virtuale ed interattivo alla foce dell’Aniene sul Tevere

Valentina Gobbi

AA 20-21 Tesi Discussa il 20 luglio 2021
Relatore Antonino Saggio

 

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L.O.V.A. è un progetto nato in risposta ad un problema legato a strutture, come zoo, acquari, bioparchi e circhi, che lucrano sulla sofferenza e la prigionia degli animali. Tali strutture non riescono a soddisfare gli obiettivi per cui nascono, come la tutela di specie a rischio di estinzione, o l’informazione o lo scopo educativo e si trasformano invece esclusivamente in aree di totale sfruttamento e detenzione, dove gli animali vengono domati con violenza fisica e psicologica per il solo svago e divertimento umano.

Il progetto, dunque, si propone come possibile alternativa a strutture di questo tipo attraverso la realizzazione di un parco tematico in cui gli animali reali, attualmente presenti sulla terra oppure estinti in epoche remote, vengono sostituiti da quelli virtuali proiettati nello spazio attraverso la tecnica dell'ologramma. Una tecnologia nota da decenni ma che ormai ha raggiunta piena maturazione anche in spettacoli per un grande pubblico.

L.O.V.A progetta un architettura ricca di spazi e di percorsi in cui le persone possono passeggiarerealmente tra gli animali virtuali. Il pubblico interagisce con gli animali, svolgendo una serie di attività ispirate alle particolari caratteristiche, ai comportamenti sociali e quotidiana di ciascuna specie. Gli animali si possono osservare e toccare, si può comunicare con loro e mettersi nei loro panni all’interno di capsule per la realtà virtuale. All’interno degli edifici vi saranno aree dedicate all’adozione di animali a distanza, alla visione di documentari che mostrano, in tempo reale, immagini di fototrappole provenienti da ogni parte del mondo, allo scopo di mostrare l’animale all’interno del suo habitat naturale.

L.O.V.A. è dunque un luogo di ricerca, informazione, conoscenza ed educazione al rispetto di ogni singola specie vivente. Uno zoo 2.0 più economico nei costi di investimento e nei costi di manutenzione, luogo di maggiore attrattiva e fonte di maggiori introiti.

Il progetto è situato alla foce dell’Aniene sul Tevere ed ha come duplice scopo la riqualificazione architettonica ed urbana del primo tratto del fiume Aniene attraverso la realizzazione di un’infrastruttura slow ecosostenibile lungo la quale si collocano una serie di micro-installazioni. Ogni micro-installazione ospiterà diversi giochi ed attività alle quali l’utente potrà accedere con pagamenti in eco-monete ottenute attraverso baratto con attività sociali proattive e produttive. Gli ecoin vengono poi utilizzati come seconda modalità di accesso allo zoo ologrammatico e come ricompensa del superamento di alcune missioni da affrontare per potere accedere ai singoli edifici nell’area di progettazione.

Il masterplan del pèrogetto si basa sullo studio dei diversi sistemi che compongono l’area di progettazione. Tali sistemi, indipendenti l’uno dall’altro, ma comunicanti tra loro, vengono poi sovrapposti l’uno all’altro come se fossero dei layer, delle stratificazioni che danno origine alla complessità del progetto. Una volta sovrapposti, i tratti appartenenti ai vari livelli, vengono modificati e come "spinti" da campi gravitazionali astratti.

 

Il disegno complessivo, così ottenuto, si compone di una serie di linee virtuali che possono a questo punto trasformarsi in pieni e vuoti, percorsi a terra, percorsi sospesi, piazze, aree verdi, edifici interrati o scoperti. La morfologia del progetto rappresenta metaforicamente i reperti fossili degli animali preistorici che si sono estinti per lasciare spazio alle forme di vita attuali. Questo contrasto tra mondo antico preistorico e mondo moderno ologrammatico è uno dei dati salienti del progetto. Il progetto prende forma anche dal rapporto di dare avere che si crea tra il fiume e l’architettura e dalle particolari infrastrutture idriche adottate, fondamentali anche come risoluzione delle importanti emergenze idriche che riguardano l’area.

L’area di progettazione si compone in particolare di quattro edifici: lo zoo preistorico, lo zoo terrestre, l’acquario e la voliera con il giardino botanico. L’organizzazione funzionale interna è divisa in aree tematiche diverse per ogni edificio: habitat marini, continenti, biomi terrestri ed ere geologiche. Ad ognuna di queste zone corrispondono gli animali appartenenti a tali habitat con attività interattive ad essi associate.

L’accesso principale alle strutture avviene al primo piano ad una quota di circa 7 metri e quindi sopra il limite di esondazione massima. Il piano terra è dedicato ai servizi igienici, al deposito e agli spogliatoi dei dipendenti, il primo piano è dedicato alla reception e a servizi di ristorazione, mentre il secondo ed i piani successivi sono dedicati alle attività e ai laboratori. L’idea è quella di creare un “edificio percorso” lungo il quale si incontrano delle piazzole di sosta: piattaforme ellissoidali e circolari, dedicate ad attività specifiche, sono sorrette da pilastri ad albero e cavi metallic e ciascuna ospita una attività nterattiva particolare o un gioco in relazione alla specie che vi è ospitata. La struttura a "cipolla" di ciascun edificio, è solo apparentemente instabile, funziona come una ventosa con elementi che si piegano ed affogano in un disco strutturale sotterraneo da cui partono i pali di fondazione, necessari per la particolare natura del terreno. Una parte dell’area di progettazione è destinata alla foresteria con piccoli alloggi dedicati a diversi tipi di fruitori: visitatori singoli e in coppia, grandi famiglie e gruppi, studenti in gita scolastica, liberi professionisti e ricercatori.

Per far fronte ai problemi di inquinamento atmosferico, luminoso, idrico, acustico e domestico il progetto propone una serie di strategie ambientali di bio-architettura riguardo i sistemi di riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, illuminazione notturna ed autosostentamento energetico ed alimentare. Alcune tecnologie sono disponibili sul mercato, alcune sono sperimentali, mentre altre sono di nuova concezione come la facciata multifunzionale interattiva, il geyser artificiale e le pavimentazioni bioluminescenti e riscaldanti.

I principali ologrammi utilizzati nell’area di progettazione sono ologrammi tattili, uditivi ed ottici in ambienti luminosi, mentre altre tecnologie vengono impiegate per altri usi: per la visione dei documentari vengono utilizzati schermi LCD autostereoscopici grazie ai quali l’immagine tridimensionale può essere osservata in rilievo senza richiedere l'uso di occhiali 3D; per l’intrattenimento vengono utilizzati degli schermi ad acqua waterscreen 3D; nei negozi di souvenir vengono impiegate le vetrine retroproiettate e la vendita di vari oggetti tra cui la piramide olografica e l’ologramma in vetro sintetico; mentre nei laboratori didattici viene utilizzata la lavagna olografica.

 

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Extra Locale Tav 2

Extra Locale 2b

 

 

 

 

 

Extra 12

Extra 12B

 

 

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il progetto è limitro a quelli pubblicati nel libro

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Ricostruire la periferia a Roma Architettura e società nei territori abbandonati
a cura di Antonino Saggio Gaetano De Francesco

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