Graduation Thesis/Tesi di Laurea
Antonino Saggio I Quaderni
Sapienza,
Università di Roma, Facoltà di Architettura
Questo progetto fa parte della ricerca della Cattedra di Antonino Saggio
iniziata nel febbraio del 2019Be Hive Centro di Apicultura
UnLost Territories: Aniene Rims
Dalila Taffini
AA 21-22 Tesi Discussa il 15 dicembre 2022
Relatore Antonino Saggio***
Sulle rive dell’Aniene a Roma, Be Hive propone un centro didattico di produzione e di ricerca sull’apicoltura volto alla salvaguardia delle api mellifere e al sostegno degli apicoltori.
Il progetto si organizza in due braccia ondulate di edifici che si incontrano per creare una piazza a ridosso di un fabbricato ferroviario preesistente. L’andamento degli edifici evoca la presenza del fiume verso est e della ferrovia versoovest due delle decisive presenze morfologiche nell’area del progetto. Il centro di apicultura prevedere infopoint, cucina e bar-ristorante, spazi di vendita e soprattutto laboratori per la produzione e la ricerca sul miele insieme a uffici e alloggi per ricercatori o da usare per ospitare scolaresche per soggiorni-studio.
La scelta del tema deriva da una criticità apparentemente non grave ma in realtà dai profondi effetti negativi. Le api da miele, infatti, stanno vivendo momenti difficili a causa dei cambiamenti climatici, dell’abuso dei pesticidi in agricoltura, dell’incremento dei parassiti e delle malattie e del progressivo impoverimento dei loro habitat naturali. Tali fattori stanno mettendo a rischio il benessere e la sopravvivenza stessa delle api che non è importante solo in sé ma in quanto elemento chiave di molti processi sistemici del mondo animale e vegetale.
Il numero delle colonie di api nel mondo ha subito un rallentamento a partire dal 2007. In particolare nei paesi dell'Europa occidentale, tra cui in Francia, Belgio, Svizzera, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Italia e Spagna il tasso di mortalità tocca il 20-35% e trova proprio in Italia la maggiore criticità (dati FAO).
Il settore dell’apicoltura è una parte importante dell’agricoltura. Ci sono circa 630.000 apicoltori in Europa e 16 milioni di alveari, che producono 234.000 tonnellate di miele all’anno. Da diversi anni l’UE fornisce sostegno al settore attraverso programmi nazionali e misure di sviluppo rurale. Attualmente ha stanziato fondi destinati all’apicoltura fino a 32 milioni di euro di cui parte rilevante destinati all’Italia. In tale contesto Be-Hive potrebbe facilmente avere tali fondi a sostegno.
In Italia tra l'altro sono state approvate varie leggi come quella del 24 dicembre 2004, n. 313 che riconosce l'apicoltura come attività di interesse nazionale e utile per la conservazione dell'ambiente, dell'ecosistema e dell'agricoltura in generale perchè finalizzata a garantire l'impollinazione naturale e la biodiversità di specie apistiche, con particolare riferimento alla salvaguardia della razza di ape italiana (Apis mellifera ligustica Spinola). Alle legge hanno fatto seguito i decreti 4 dicembre 2009 e 11 agosto 2014.Perché è così importante aiutare questi insetti e gli apicoltori? Secondo le stime dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), delle 100 specie di colture che forniscono il 90% dei cibi di tutto il mondo, ben 71 sono impollinate dalle api. Al di là del valore essenziale dell'impollinazione per il mantenimento della biodiversità, il valore monetario annuo globale dell'impollinazione è stato stimato in centinaia di miliardi di euro.
Venendo a Be Hive, il progetto affronta appunto questa criticità. Innanzitutto “Sii alveare” - la traudzione in italiano del Be Hive inglese - si colloca nel sistema di Aniene Rims, in un’ansa vicina al parco delle Valli che ne caratterizza la morfologia e quindi utilizza un'area abbandonata che nel quadro di rivalorizzazione dell'infrastruttura fiume potrebbe svolgere un ruole importante..
Il tracciato del fiume abbraccia infatti l’area e insieme ad altri aspetti della morfologia urbana determina un tessuto di relazioni in cui si colloca il progetto e le le sue aree esterne.
Il progetto è pensato innanzitutto come come una passeggiata attrezzata, nella quale trovano posto spazi per la salvaguardia delle api e fabbricati dove svolgere le attività dedicate al progetto. Le coperture verdi sono utili a ridurre la velocità di deflusso delle acque, oltre che per mitigare il microclima, risparmiare energia, ridurre l’inquinamento atmosferico e sonoro, favorire la crescita della biodiversità..
Un aspetto che contribuirà all’ habitat per gli insetti sarà la piantumazione di fiori melliferi, per attirare le api e favorire l’impollinazione.
L’acqua, sarà elemento fondamentale. La piazza centrale che si presenta come piccola depressione del terreno nel caso di forti piogge e inondazioni, si trasforma in un bacino di raccolta delle acque piovane, in modo da aiutare gli impianti fognari nello smaltimento e per il riutilizzo per l'irrigazione degli spazi verdi.
In questo progetto, le vasche di laminazione saranno poste a bordo dell'area e anche lungo l'altra sponda dell'Aniene, in modo di definire una vera e propria dilatazione del fiume per ridurre in maniera sensibile il rischio di esondazione.
Il processo compositivo è partito “tessendo” varie ipotesi di griglie urbane e naturali sino a trovare quella più efficace. Successivamente si è passati a disegnare i layer: Spazi conformati, Edifici e Percorsi. Successivamente tre operazioni hanno determinato la planimetria:
-Il Tagliare ( un “nastro” disegnato sulla tessitura che ha aperto nuovi spazi e percorsi).
-Il Traslare (un nuovo layer di spazio edificato per permettere giochi di chiaro/scuro e ombreggiamento).
-L’Inclinare (che muove alcuni tetti sino a terra rendendoli percorribili e allungando la passeggiata ad un orizzonte panoramico).
Lungo le sponde del fiume si dispongono un sistema di Apiari progettati appositamente che sono un rifugio e un luogo di letargo artificiale per gli insetti che allarga le potenzialità del centro a una area più vasta.
L'architettura fa ampio ricorso a materiali naturali e a listelli in legno per creare doppie facciate. Vuole creare un centro accogliente ed elegante senza ricorrere a facili effetti mimetici. La plasticità degli edifici segue le scelte planimetriche che, pur in un'area residuale, fa apparire il progetto Be-Hive tanto necessario dal punto di vista del programma che della strategia di densificazione di spazi e attività di qualità urbana a Roma.
il progetto è limitrofo a quelli pubblicati nel libro
UnLost Territories
Ricostruire la periferia a Roma Architettura e società nei territori abbandonati
a cura di Antonino Saggio e Gaetano De Francesco
Urban green line progetti sistemici per una infrastruttura ecologica a roma
UrbanVoids is the book that explains the urban infill strategy to which this project belongs to.
Roma a_venire is the book that collects twenty and more design projects and explains the overall urban, social and design strategy to which this project belongs to.
L'Arca # 278 , International Architectural magazine published the strategy of the Urban Green Line and this this project-
Tevere cavo, una infrastruttura di nuova generazione a Roma tra pasato e futuro
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