Corso di Progettazione Architettonica Assistita
Facoltà di Architettura Sapienza - Università di Roma


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III Ciclo:  La stratificazione e le sovrapposizioni | Il Mondo dei vettori. Geometrie e layer.
 

Lezione 14


Peter Terragni: Saggio su Eisenman

Per vedere tutte le immagini della lezione VAI QUI

 

audio Video lezione del 2016

 


 

Se si vuole assistere ad una versione ancora più ampia
con anche esercizi di scacchiera Accedere a questo link

Altri Materiali Rilevanti

1. Peter Eisenman The Future of History
Introduzione di Antonino Saggio alla Conferenza di Peter Eisenman in occasione alla Laurea Honoris Causa data a Peter Eisenman nell'aprile 2004 da La Sapienza di Romae conferenza di Eisenman "Il Futuro della Storia"
Laurea Honoris Causa Università degli studi La Sapienza Facoltà di Archittettura Ludovico Quaroni IN ENGLISH

2. Terragni Eisenman visti da Saggio


Dieci anni dopo
Premio alla Carriera a Peter Eisenman 10 marzo 2014
Selenia Marinelli ITCAAD 2014
http://www.seleniamarinelli-itcaadsaggio.blogspot.it


 


To DO:
Invia un commento, lincandolo dal proprio sito entro il 9 maggio

Ecco alcune letture consigliate in rete
 

Peter Eisenman Lotta al Cubo >>

Linee Virtuali. Da Cannaregio a Castelvecchio. >>



Ecco un ciclo molto lungo di conferenze su Eisenman in Inglese.. con applicazioni Progettuali

Ecco alcune letture consigliate in biblioteca


A. Saggio, Peter Eisenman Trivellazioni nel futuro
Testo&Immagine, Torino 1996, (pp-96).

Se vuoi leggi la versione "editor's cut"oppure
on Line in Libreria o Biblioteca

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per l'architettura vedi Avery index!

 

Antonino Saggio, Architettura e Modernità, Carocci 2011

Ampie parti dedicate a Peter Eisenman vedi:

Parte Quinta Gli Anni del Linguaggio
Parte Sesta Gli anni dei contesti e dei Palinsesti
Parte Settima Il successo dell'architettura nel mondo

 


Approfondimenti a cura degli Studenti

 

Juil Kim It Caad 2016

Marta Gioffrè ITCAAD 2014 discute dell'articolo..che è stato pubblicato originariamente nel lontano 1993 su Domus : Antonino Saggio, recensione a Peter Eisenman, di Pippo Ciorra, in "Domus", n. 751, luglio-agosto 1993, pp. I-II. La questioone è almeno per me rilevante. Infatti a chi legge l'articolo dopo il libro (del 1996) scoprirà che spesso i miei articoli contengono in nuce un libro. In moltissimi casi non l'ho scritto "dopo" il libro, nel caso di Eisenman si.


 

Peter Eisenman in visita al nITroSaggio lab in occasione della Laurea Honoris causa a Causa. Roma 23 marzo 2004

a
da sinistra Antonello Marotta, Rosetta Angelini, Antonia Marmo, Emanule Tarducci, Paola Ruotolo, Giovanni Bartolozzi, Antonino Saggio

Valerio Perna Caad 2013 ha seguito la lezione via audio ha lincato a questo approfondimento su diverse tecniche di Movimento

Leyton e Eisenman La forma come memoria?

propongo una lettura di parte della produzione di Peter Eisenman, quella catalogabile sotto la voce "blurring" a partire dalla realizzazione del Centro per le arti Arnoff di Cincinnati e della Casa Guardiola a Cadice, alla luce della teoria della conservazione della memoria nelle forme geometriche, e di conseguenza anche architettoniche, elaborata da Michael Leyton.
Prendendo in considerazione proprio il Centro per le arti Arnoff, l'oscillazione ripetuta della silhouette dell'edificio preesistente operata in pianta da Eisenman dà vita ad una serie di linee forza che debitamente attivate costruiscono geometricamente il nuovo corpo di fabbrica unitamente al disegno del suolo. In qualsiasi momento è possibile ripercorrere a ritroso tanto i passaggi formativi dell'architettura dell'edificio, quanto le forze che danno luogo agli slittamenti stessi.
Nel secondo caso, invece, i meccanismi di formalizzazione si ripercuotono anche in alzato."Le onde sulla spiaggia cui guarda questa casa, non sono un oggetto nello spazio ma soltanto la registrazione di un movimento che poi sarà cancellato e riscritto. Le tracce regolatrici [...] si trasformano ora in questa impalpabile presenza, un'assenza ogni volta riproposta attraverso la fragile presenza di un movimento."( cfr. Antonino Saggio, Architettura e Modernità pag. 381).
L'unica differenza tra il procedimento generativo di Eisenman e quello di Leyton sta nel risultato ottenuto dai due. il primo stabilisce tramite il blurring principi organizzativi di carattere generale, replicabili all'infinito creando sempre forme del tutto diverse tra loro; mentre il secondo giunge ad una catalogazione di una serie di azioni che conducono a "forme" ben precise.
- Antonio De Rosa 2010 (lab) antonio de rosa <rasheed_ltAThotmail.it>

Marta Moccia, 2006 Eisenman Testo e altro >>

Alessandra Cao 2006 Dal manierismo alla modernità e indietro >>

Architettura Critica >>
G. Mosetti 2004

.....Eisenman ragiona sulla funzione dello spettatore, dell'osservatore. Questo nello spettacolo, "e' rimosso dal presente" entra nello spettacolo, e' un tutt'uno con questo. Inoltre esiste un osservatore virtuale: e' un dirigibile che Eisenman immagina di far librare sulla struttura e che e' un occhio onnipresente.
Lo spettatore esiste quale presenza indefinita piuttosto che come pubblico reale, lo spettacolo diventa un evento mediatico.
"Una volta che lo spettatore comincia a simulare di essere spettatore, una volta che il contenitore non sia che un palcoscenico per la rappresentazione, lo spettacolo si riduce a mera costruzione di immagini".
Un concetto fondamentale analizzato e' il tempo. In questo spazio si produce un tempo che e' staccato dalla esperienza fisica dell'osservatore, ne deriva una distinzione tra tempo reale e tempo virtuale.
Esiste un tempo cronologico dell'architettura e quello virtuale della rappresentazione nel quale e' immerso anche l'osservatore.
"Il nuovo spazio puo' creare una condizione di oscillazione, una condizione intermedia che mette in discussione la realta' nello stesso tempo in cui e' realta': lo spazio non si conforma piu' alla funzione meccanica, ma mette in discussione la funzione".
Per creare questa condizione Eisenman parte non dalla costruzione a forma di stadio ma affronta la questione dal suo aspetto: "se non dovesse apparire come stadio".
Non parte dalla forma precostituita di stadio, nega la forma gia' data. ....

Poesia Eisenman e Fontana

Lorenzo Mastroianni. 2003

Sto seguendo la sua lezione su Eisenman. Le mando un link ad un poeta mio
conterraneo che un po' mi ricorda le operazioni svolte dall'architetto americano ...

Le invio il link esatto al lavoro di Giovanni Fontana http://www.cirps.it/risorse/poesia/autori/fsfontana.htm  Interessante è lo studio che l'autore opera sul testo a livello formale e sintattico, lasciando sullo sfondo il ragionamento semantico e ponendo l'attenzione sul testo in quanto espressione fonetica di un concetto.

"L'interazione tra oralità e scrittura, quando l'una attraversa l'altra e viceversa, offre al poeta interessanti aree di intervento; purché l'oralità non sia legata alle tecniche della memoria naturale, bensì fondata sulle memorie artificiali della scrittura, da una parte, e dell'elettronica dall'altra; purché la scrittura non sia più un sistema di riduzione e cristallizzazione della vocalità, bensì il fertile terreno che accolga in sé il seme di possibili evoluzioni al di fuori della pagina scritta o stampata, anche attraverso la riadozione di antichi modelli".  


 

I vettori e Eisenman

Virgilio D'Annibale 2003 >>
 

[...] L'aspetto stimolante è che oggi, con il computer, siamo in grado di realizzare cose impossibili anche solo pochi anni fa. Da questo strumento deriva l'opportunità di utilizzare il concetto di "vettore" in maniera inusuale.

Il vettore ha un'intensità, una direzione e un verso, proprietà contenute solo in parte in un asse. In altre parole, se prendo una palla che ha un vettore e la lancio verso un blocco di argilla, questa deformerà l'argilla in un certo modo, mentre un asse semplicemente la perforerebbe. Si possono ottenere effetti molto diversi lanciando una palla di grosse dimensioni nell'argilla invece di una pallina e l'impatto cambia ancora se la si lancia più da lontano o più da vicino.

L'idea del vettore, opposto all'asse, equivale all'invenzione della prospettiva. Prima di questa esisteva una visione diversa del rapporto tra individuo e spazio, così come, adesso rispetto all'asse, abbiamo una visione differente del soggetto; oltre al puro spazio assiale, possiamo concettualizzare lo spazio vettoriale. Oggi pensiamo in termini di sequenze temporali, contrariamente all'architettura del passato, ragioniamo con modalità simili a quelle adottate nel cinema o nei computers. Siamo in grado di relazionarci ed identificarci con tipi di rapporti spaziotemporali diversi da quelli del "Io mi trovo qui e per capire mi serve un punto laggiù". In architettura, anche con Le Corbusier, questo tipo di cose non si era modificato poi tanto. Analizziamo, ad esempio, il mio progetto per la Triennale di Milano. Se ci camminate attraverso, ad una velocità normale, non....

Le invio questo mio scritto di poche righe sul rapporto tra Eisenman ed i VETTORI;

nato dalla lettura di un'intervista rilasciata dall'architetto americano ad Alessandro d'Onofrio, in un tratto della quale Eisenman parla dello straordinario apporto dato dal computer alla progettazione architettonica, soffermandosi soprattutto sull'importanza del VETTORE