Corso di Progettazione Architettonica Assistita
Facoltà di Architettura Sapienza - Università di Roma


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CHE COSA è UN PIXEL SECONDO VOI?
 

II Ciclo: La digitalizzazione delle immagini. Il mondo bidimensionale

Vi è un rapporto forte e diretto tra l'immagine dello schermo e sullo schermo cui noi siamo avvolti nel mondo contemporaneo grazie all'elettronica e alcuni sviluppi "superficiali" della architettura di questi anni. Naturalmente sviluppi superficiali vuole dire almeno tre o quattro cose diverse.

E bisogna riflettere bene alla questione. La pelle è superficiale, main che senso? E che cosa rivela e che cosa nasconde e che rapporto ha la pelle con l'organismo. A me pare che la questione sia un rapporto stretto con il contenuto. Per esempio, senza essere un capolavoro, questa opera di Will Arets ben esprime il contenuto attraversandolo tutto

AS, Prefazione di un libro a venire -- In realtà si tratta di architettura e Modernità pp- 408 e successive

"............ Il primo, certamente il più epidermico, riguarda la maniera con cui le "nuove presenze" dell'immagine elettronica che ci circonda in mille occasioni nel mondo d'oggi si riversano in alcuni motivi del progetto architettonico. Mi riferisco ai temi del mapping e della superficie, alla compresenza dinamica tra diversi layer figurativi e funzionali del progetto, ai temi della frammentazione delle masse, ad una stessa multivalente e obliqua luce che illumina concettualmente queste nuove architetture. La luce di questi progetti non è quella dell'alba calda con cui alcuni fotografi amano vedere classicamente il mondo, ma quella elettrica, luminescente, fredda e intermittente dei neon delle insegne, delle scie di auto e delle nuovole di un mondo che è irrimediabilmente altro.
Tutta una serie di progetti usano le influenze della presenza quotidiana dell'elettronica e dei nuovi media come temi che ispirano, a volte dichiaratamente a volte no, la figuratività del progetto. Interessante notare come in Italia queste influenze siano ibridate con alcuni temi della nostra architettura del Novecento fornendo esiti senz'altro di crescente interesse. ........... "

Infatti bisogna capire che il materiale usato è l' EFTE! libro con esempii di Filippo Giovannetti Antonino Bontempo, Media Superfici.. tesi di dottorato Parte a, parte B Si tratta di un materiale plastico usato in opere imporatnti a cominciare dallo stadio Mercedes Monaco di Herzog e de Meuron che ha non solo capacità tecniche notevoli ma anche potenzialità appunto di diventare "schermo in architettura". Infatti se è accoppiato a sistemi "a led" (inseriti all'interno del cuscino della Efte e in cui ogni punto luminoso può variare e appunto diventare immaginee schermo) si è ormai ottenuto da tempo uno schermo che diventa edificio... studiare e approfondire questo punto anche tecnologicamente...

A questo punto indiciamo un concorso libero per gruppi o per singoli Chi "partecipa" avrà un libro in regalo. La domanda è cosa posoo fare sulla superficie di Shed se la pensoto come schermo informatico in maniera informatica? Attraverso le informazioi che abbiamo oggi?

Inviare una email con il link a andrea.ariano@uniroma1.it entro lunedi 22 aprile. Le raccoglierà in una pagina. e ne discuteremo insieme.

Decima Lezione A: Tra Architettura e Bit

Ora affontiamo il tema della superficie del grande mondo della superficie a partire da un rapporto con il dibattito architettonico contemporaneo.


Leggi lo strumento di Caravaggio per capire la presenza dello strumento nella creazione di una nuova estetica >>

ed ora veniamo allo schermo

Terminal Dec
http://www.youtube.com/watch?v=7ND6oLXocR0

Boot Up ibm
http://www.youtube.com/watch?v=X3aqJQPQKhs

Advertisement 1984
http://www.youtube.com/watch?v=OYecfV3ubP8

INTRODUZIONE DEL Mac nel 1984

http://www.youtube.com/watch?v=G0FtgZNOD44

Multisensoriale lo schermo pelle!

Will Arets, Biblioteca all'Università di Utrecht

Jean Nuovel, Torre, Barcellona

Enric Miralles Benedetta Tagliabue Embt Arquitectes Associats < http://www.mirallestagliabue.com/mt/index.html > including the Scottish Parliament building and upcoming this Santa Catalina Market. I'd like to make photographs again when it opens.


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Madrid Caixa di Herzog and De Meuron

Penezic e Rogina asilo a Zagabria

Leggi un articolo Vai >>

Giardino sonoro. Leggi vai

A Partire dalla Metà degli anni Sessanta contro un rapporto eroico centrale totalizzante dell'architettura si fa strada una deriva edonista... superficiale. Quella di Venturi.

Che vede nella "Decorated Shed" la chiave del fare produttivo dell'architetto. Questa impostazione, questa scorciatoia tende a privilegiare gli aspetti di superficie, gli aspetti di pelle, gli aspetti di decorazione di questo mondo
 

Questo porta ad una interpretazione che tende agli aspetti più superficiali di questa problematica. Per chi lavora "dentro" le cose per chi lavora dentro il paesaggio mentale dell'architettura è "inaccettabile".

Ciò non di meno il problema esiste, ed ecco un libro che ne tratta

vai


 

Slide Show >>>
Esempi di Herzog e de Meuron, e di Toyo Ito

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Parlare di più deò mondo dei Led e dell'EFTE

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TO do:


Leggi l'articolo di Alicia Imperiale

http://architettura.it/extended/20000830/

Leggi il libro New Flatness
vai

il discorso è visto in termini più forti e più complessi di una semplice decoratività. Cosa è profondo e cosa è superficiale?

Cosa succede con le nuove geometrie topologiche?
Le varie forme di relazionre il piano, la superficie le nuove superfici?
 

Il discorso Di Gianni Ranaulo. Anche interessante, come ricorda Ivo Ambrosi 2009 che l'ha vista al Sicily Lab, è la sua PIXEL Tower!. vai al sito
leggi
 La prefazione http://architettura.supereva.it/coffeebreak/20020420/
 

A: Progettare con tutto

....Quando si adoperava solo il verde, gli alberi, i prati, i fiori o i movimenti della terra o esili strutture provvisorie vi era  "l'arte dei giardini", quando alle pietre si sostituivano le cartapeste vi era "la scenografia", ...
 

I grandissimi
.....Ma potevo mostrare molto poco in questa direzione al di là del  grande e geniale precursore Toyo Ito e qualcosa del rabdomantico Jean Nouvel. Il primo merito di questo libro è di allargare di molto gli  esempi e.....

 
 


toyo ito

jean Nouvel
 
 

Herzog e De meuron

Approfondimeni degli Studenti


Gabriele Stancato IT CAAD 2014 suggerisce un importante esempio in cui la superficie dell'edificio materializza il vento vedi:

Si va bene ma come vede l'Occhio? Si scopre in realtà che layerizza!
Leggi l'articolo suggerito da Javier Ideami in una sua conferenza nel 2007 >>

2010

Johana dal Canada mi manda uno straordinario vivdeo che dimostra come far vivere la superficie. Il video è un capolavoro nel suo genere. L'organizzazione di artisti che l'ha fatta si chiama blublu.org, sotto il link

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Ledian Bregasi 2009

Esempio di pixellizzazione

http://ledianbregasi.blogspot.com/2009/04/un-altro-esempio-di-pixelizzazione.html

" Per la fase finale dei mondiali di calcio del 2010 a Johannesburg, in Sud Africa, si sta ampliando il Soccer City Stadium (FNB Stadium)
Lo studio di progettazione Schlaich Bergermann & Partner, a mio avviso, ha avuto una approccio vicino all'idea di alcune delle lezioni del corso CAAD 2009.
Per prima cosa questa architettura non solo funziona ma anche informa. La sua forma rimanda al "Calabash", contenitore di ceramica usato in Africa.
La seconda caratteristica interessante è la pixelizzazione della superficie che avvolge lo stadio. "

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Leggi un articolo sul giardino sonoro >>

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Marta Bracci

ARte pixel http://www.martabracci.altervista.org/PIXELART.htm

 

Cristian Fariella 2009

 

Monica Barbalace 2007

monica.barbalace@gmail.com

Fornisce un utile approfondimento rispetto all'intervento di Javier Ideami

Ha integralmente tradotto in italiano l'articolo sulla retina e sui dodici layer della visione

http://xoomer.alice.it/monicabarbalace/retina.htm
traduzione articolo sulla retina

La piega, Deleuze e il tessile

 

Antonino di Raimo
Non è il panno una forma di pelle superficiale che rivela le "profondità"? AS in classe

 

Nuova e aggiornata versione della decorated box di venturiana memoria
"Lapo Pazzaglini 2006" <lapo.pazzaglini@fastwebnet.it>

Herzog de meuron, Deposito a Basilea

 

Il Mosaico Non è una forma di Bit?

"fabiola" <fabiolachichi@yahoo.it> wrote: 2005

Ho trovato questo interessante articolo su come la teoria del colore applicata alle opere in mosaico e la sprimentazione di nuove tecnologie-immagini elaborate al computer partendo da entità geometriche, da formula matematiche, da ricercate gamme cromatiche, da studi sulla spazialità virtuale basati sull'equazione pixel = tessera, consentano di suggerire sempre nuove possibilità espressive e funzionali supportate dalla possibilità di allargare il campo della ricerca dell'architetto.
Conoscere il mosaico significa acquisire cognizioni sulle formule del comporre del passato e del presente, prendere familiarità con materiali naturali ed artificiali.

Fabiola Chichi
 


Vedi il Contributo a questa tematica
il lavoro sul Gasometro
classe 03
gordon janni     alessandro marinelli     marco olivieri     federico pitzalis i vai

lOCAL LINK



Illusioni di Francesca Poveromo 2004
On 12-07-2005 14:44, "Francesca Poveromo" <francescapoveromo@yahoo.it> wrote:

A proposito di BIDIMENSIoNALITà....queste foto sono bellissime...la NUOVA PIATTITà possa essere più forte della terza dimensione.
a presto
francesca poveromo
 

Julian Beever è un artista inglese che è famoso per la sua arte sui pavimenti dell'Inghilterra, Francia, Germania, Usa, Australia e Belgio. Cosa c'è di particolare ? Beever dà ai suoi disegni una anamorfologicità, le sue immagini sono difformi ma ciò realizza un effetto 3D quando le si guarda dalla giusta angolazione ... guardate  qui di seguito e capirete!!!


Ad un contributo al corso 2003 I Rossi
http://spazioinwind.libero.it/loading_room/1/sch.htm


"Giulietta Brunelli" <giulyaparis@yahoo.it> wrote: 2005

"Si tratta dell'avanzamento di sistemi di proiezione quasi dentro la stessa pelle dell'edificio che consentono anche di intervenire con una sorta di nuovo illusionismo mediatico che può permettere di dare vitalità a situazioni degradate o in cui è impossibile intervenire.
.... Si tratta di compiere un passo decisivo per la presenza dell'informatica nella scena e nella scenografia della città. Auspichiamo "un barocco informatico"
 

Leggendo queste righe ho subito pensato a Berlino, meta di un viaggio/pellegrinaggio di tre anni fa. Passeggiando la notte in un quartiere dato in mano agli artisti, in uno squarcio del tessuto urbano, sull'intera facciata cieca di un palazzo di 10 piani con il vuoto intorno erano proiettate delle immagini in sequenza; la sensazione di sorpresa, di essere insieme a tutti spettatrice di una cosa così inaspettata e allo stesso tempo come di essere un'intrusa che sbircia nella vita d'altri, è stata quella che mi ha un po' pervasa per tutto il resto del viaggio...cioè di essere una città dove gli occhi e l'anima del visitatore  e del cittadino sono particolarmente importanti perchè i suoi luoghi possono assumere mille prospettive e significati diversi.
Berlino è davvero una città cangiante dove forse l'informazione costituisce già molta parte dell'architettura.