Corso di Progettazione Architettonica Assistita

Prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni Università La Sapienza -Roma

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6 CICLO. I progetti della modificazione  | Interconnessioni dinamiche. Strutture gerarchiche e modelli intelligenti

Riassunto nuovo

Presentazioni del 4 luglio, Prova scritta obbligatoria richieste>>

Lezione 19

 

PRIMO CICLO
1. L'impatto dell'informatica nella città e nella ricerca architettonica contemporanea | Il World Wide Web

C:html/informazioni testuali lincato a risorse esterne addressamento "unico" sulla rete
Vuol dire che una delle più importanti innovazioni è stata la nascita del codice html
Vuol dire che C, uguale Convenzione è quanto riprendiamo dal ragionamento sull'Informazione
Vuol dire Crisi come modernità, Come comunicazione, come Catalizzatore

Risposta Pagine web e concept

Prolusione: Architettura della crisi
 

Prima Lezione: Il web >
Seconda Lezione: Informazione >
Terza Lezione: Paesaggio Mentale >
Quarta Lezione: Comunicazione Marsupiale >
Quinta Lezione: La lunga Crisi l'Ottocento >
Sesta Lezione: Il catalizzatore >

        <!doctype html public "-//w3c//dtd html 4.0 transitional//en">
<html>
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   <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=iso-8859-1">
   <meta name="GENERATOR" content="Mozilla/4.77C-CCK-MCD {C-UDP; EBM-APPLE} (Macintosh; U; PPC) [Netscape]">
   <meta name="Author" content="Prof. Antonino Saggio">
   <meta name="Description" content="Home Page del Corso di progettazione Architettonica assistita facoltà di Architettura di Roma">
   <meta name="KeyWords" content="Architecture IT caad Cad">
   <title>Corso di Progettazione Architettonica Ass La Sapienza  Home page 2002</title>
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SECONDO CICLO
2. Il mondo dei pixel materialità e immaterialità | Hardware e schermi, la digitalizzazione delle immagini. Il mondo raster.

C:raster/A1: R80, G50 B60 (su uno schermo-griglia possono risiedere "punti" descrittivi)

 Settima Lezione: Il Computer >
Ottava Lezione: Schermi e interfacce >
Nona Lezione: Dentro i Bits >
Decima lezione: Architettura e presenze delle superficie >
 
 
 

Risposta. Image
 


TERZO CICLO
3. La stratificazione e le sovrapposizioni | Il Mondo dei vettori. Geometrie e layer.
 

C:Vector/line -171.000 145.000 0.00 (su uno spazio mappato su due dimensioni X Y indico "entità")
 

Undicesima Lezione: Vettori e Tema d'esercitazione >
Dodicesima Lezione: I layer >
Tredicesima Lezione: Vector Peter >

Risposta: Concetto progettuale
 


QUARTO CICLO
4.Masse collisioni traiettorie |  La creazione della tridimensionalità. Estrusioni, Rotazioni,  Operazioni -booleane

C:Vector/ polygon -145.000 151.000 0.000 (su uno spazio mappato su tre dimensioni indico "entità" che definiscono volumi)

Quattordicesima Lezione: Tempo è >
Quindicesima lezione: Costruzione del Mondo >
Sedicesima Lezione: Fog. Un approccio tridimensionale >
 

Risposta: Concetto progettuale


QUINTO CICLO
5. Progetti strategici, data driven | L'organizzazione delle informazioni. Il data-base
 

C:Data/A1B1: 25, A5B9: 39, A7b4=A1B1+A5B9 (su uno griglia di righe e colonne ogni cella contiene un pezzo di informazione o un risultato di rapporti tra più informazioni. E' un modello)
 

C:Data+/1Nome 2Cognome 3Età ... (su uno griglia di righe e colonne ogni riga 1, 2, 3 rappresenta un campo -field- ogni ogni cella contiene un pezzo di informazione o un risultato di rapporti tra più informazioni. E' un modello)
 

Diciassetesima Lezione: Modelli 1 >
Diciottesima Lezione: Modelli 2 e gis > con una appendice sull'evoluzione del modello >
 

 

SESTO CICLO
6. I progetti della modificazione  | Interconnessioni dinamiche. Strutture gerarchiche e modelli intelligenti
 

C:Symbol/1Object .. 2 Object 3 (su uno spazio mappato a tre dimensioni indico la presenza di "Simboli" che richiamano una grande complessita descritta una sola volta)

 
 
Da fare
SETTIMO CICLO
7. Nuove frontiere di ricerca |  Morphing, modificatori, polisuperfici, attrattori

C:Equation/1curve 2cuve 3curve (su uno spazio a tre dimensioni delle linee descrivono cuurve complesse descritter matematicamente, modificabili all'interno dei parametri possibili dalle equazioni di base )

Diciannovesima Lezione: Modelli Gerarchici
Venetesima Lezione: ModificatoriRevisione siti dell 11luglio


 

1.  Leonardo 6.

Quinto fondamentale quesito. Abbiamo già visto come si fa a trasmettere dei dati "tridimensionali" a distanza Vedi

E abbiamo individuato il fatto che le domande interessanti appartengono a due famiglie:
A.Capire un formalismo forte per generare oggetti 3d (lo abbiamo visto nella Lezione 13) e
B. Trovare un sistema intelligente per trasmettere (gestire, organizzare, le informazioni)

In questa lezione parleremo solo di questo secondo punto. La soluzione è basata su questa semplice invenzione
Vedi.

Che apre una miriade di conseguenze importantissime in tante aree.
 
 

è Efficiente
è Intelligente
è Semantico
è Interattivo
Cubo=
0; pen 0.000 0.000 0.000
1; fill 65535.000 65535.000 65535.000

2; shape -242.000 32.500 50.000

 3; normal 0.000 0.000 -1.000
4; polygon -339.000 151.000 0.000
5; polygon -145.000 151.000 0.000
6; polygon -145.000 -86.000 0.000
7; polygon -339.000 -86.000 0.000
8; normal 0.000 0.000 1.000
9; polygon -339.000 -86.000 100.000
10; polygon -145.000 -86.000 100.000
11; polygon -145.000 151.000 100.000
12; polygon -339.000 151.000 100.000
13; normal 0.000 1.000 0.000
14; polygon -339.000 151.000 0.000
15; polygon -339.000 151.000 100.000
16; polygon -145.000 151.000 100.000
17; polygon -145.000 151.000 0.000
18; normal 1.000 0.000 0.000
19; polygon -145.000 151.000 0.000
20; polygon -145.000 151.000 100.000
21; polygon -145.000 -86.000 100.000
22; polygon -145.000 -86.000 0.000
23; normal 0.000 -1.000 0.000
24; polygon -145.000 -86.000 0.000
25; polygon -145.000 -86.000 100.000
26; polygon -339.000 -86.000 100.000
27; polygon -339.000 -86.000 0.000
28; normal -1.000 0.000 0.000
29; polygon -339.000 -86.000 0.000
30; polygon -339.000 -86.000 100.000
31; polygon -339.000 151.000 100.000
32; polygon -339.000 151.000 0.000
33; end 0.000 0.000 0.000

Il concetto di normal serve a capire cosa è interno e cosa è esterno in una fase di rendering

Cubo Gerarchico=
0; object OggettoCubo
1; origin 0.000 0.000 0.000
2; rotate 0.000 0.000 0.000
3; scale 1.000 1.000 1.000
4; return 0.000 0.000 0.000

:OggettoCubo
5; pen 0.000 0.000 0.000
6; fill 65535.000 65535.000 65535.000
7; shape -191.500 57.500 50.000
8; normal 0.000 0.000 -1.000
9; polygon -305.000 199.000 0.000
10; polygon -78.000 199.000 0.000
11; polygon -78.000 -84.000 0.000
12; polygon -305.000 -84.000 0.000
13; normal 0.000 0.000 1.000
14; polygon -305.000 -84.000 100.000
15; polygon -78.000 -84.000 100.000
16; polygon -78.000 199.000 100.000
17; polygon -305.000 199.000 100.000
18; normal 0.000 1.000 0.000
19; polygon -305.000 199.000 0.000
20; polygon -305.000 199.000 100.000
21; polygon -78.000 199.000 100.000
22; polygon -78.000 199.000 0.000
23; normal 1.000 0.000 0.000
24; polygon -78.000 199.000 0.000
25; polygon -78.000 199.000 100.000
26; polygon -78.000 -84.000 100.000
27; polygon -78.000 -84.000 0.000
28; normal 0.000 -1.000 0.000
29; polygon -78.000 -84.000 0.000
30; polygon -78.000 -84.000 100.000
31; polygon -305.000 -84.000 100.000
32; polygon -305.000 -84.000 0.000
33; normal -1.000 0.000 0.000
34; polygon -305.000 -84.000 0.000
35; polygon -305.000 -84.000 100.000
36; polygon -305.000 199.000 100.000
37; polygon -305.000 199.000 0.000
38; end 0.000 0.000 0.000
39; return 0.000 0.000 0.000


5 Cubi Gerarchici=
0; object OggettoCubo
1; origin 0.000 0.000 0.000
2; rotate 0.000 0.000 0.000
3; scale 1.000 1.000 1.000
4; object OggettoCubo
5; origin -269.448 -167.075 0.000
6; rotate 0.000 0.000 0.000
7; scale 0.176 0.141 1.000
8; object OggettoCubo
9; origin 164.264 10.509 0.000
10; rotate 0.000 0.000 0.000
11; scale 0.542 0.435 1.000
12; object OggettoCubo
13; origin 72.264 -187.491 0.000
14; rotate 14.690 17.448 4.495
15; scale 0.542 0.435 1.000
16; object OggettoCubo
17; origin 374.155 75.657 0.000
18; rotate 6.812 15.612 23.935
19; scale 0.670 0.516 1.000
20; return 0.000 0.000 0.000

:OggettoCubo
21; pen 0.000 0.000 0.000
22; fill 65535.000 65535.000 65535.000
23; shape -191.500 57.500 50.000
24; normal 0.000 0.000 -1.000
25; polygon -305.000 199.000 0.000
26; polygon -78.000 199.000 0.000
27; polygon -78.000 -84.000 0.000
28; polygon -305.000 -84.000 0.000
29; normal 0.000 0.000 1.000
30; polygon -305.000 -84.000 100.000
31; polygon -78.000 -84.000 100.000
32; polygon -78.000 199.000 100.000
33; polygon -305.000 199.000 100.000
34; normal 0.000 1.000 0.000
35; polygon -305.000 199.000 0.000
36; polygon -305.000 199.000 100.000
37; polygon -78.000 199.000 100.000
38; polygon -78.000 199.000 0.000
39; normal 1.000 0.000 0.000
40; polygon -78.000 199.000 0.000
41; polygon -78.000 199.000 100.000
42; polygon -78.000 -84.000 100.000
43; polygon -78.000 -84.000 0.000
44; normal 0.000 -1.000 0.000
45; polygon -78.000 -84.000 0.000
46; polygon -78.000 -84.000 100.000
47; polygon -305.000 -84.000 100.000
48; polygon -305.000 -84.000 0.000
49; normal -1.000 0.000 0.000
50; polygon -305.000 -84.000 0.000
51; polygon -305.000 -84.000 100.000
52; polygon -305.000 199.000 100.000
53; polygon -305.000 199.000 0.000
54; end 0.000 0.000 0.000
55; return 0.000 0.000 0.000
 
 

A. Efficienza; Immagazina i dati una sola volta
B. Abbiano Individuato la forza della struttura gerarchica
C. Abbiamo capito che possiamo comprendere che è Interattivo.

VEDIAMO MEGLIO COME

L'esperienza delle Nicchie

FARE VEDERE IL MODELLO delle Nicchie

D. Cerchiamo di capire in che misura è SEMANTICO

Strutture gerarchice nel Danteum
Un Modello Intelligente Terragni

VAI ALLA CONFERENZA SULL'Animazione

Fare Vedre l'animazione del Vecchio Film di terragni

See MovieQuick Time Only CDROM 36mega
See MovieTerragniFifarc  Real Time 4mega

E. RIASSUNTIVO IN CHe MISURA è INTELLIGENTE

La Logica della Simulazione e il Modello teorico
Modelli Decisionali
 


To DO:
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La Logica della Simulione e il Modello _ teorico
L'esperienza delle Nicchie
Strutture gerarchice nel Danteum
Un Modello Intelligente Terragni
Modelli Decisionalii
 
Approfondimenti a cura degli Studenti


Anticipazione di quello di cui si discute

ARCHITETTURE IN MOVIMENTO
Nel riflettere sull'architettura dell'informazione, su quelli che potrebbero essere possibili spazi della societa' informazionale, osservando le ricerche e le direzioni su cui si muovono grandi architetti, ha attratto la mia attenzione un progetto dello studio Diller e Sconfidio.
Si tratta del progetto di una istallazione permanente per il Moscone Convention Center in San Francisco, ( Casabella 673/674, dicembre 99).
Il progetto prevede di realizzare un grande schermo piatto a led, lungo 9 m. e alto 4,5 m, che scorre lentamente lungo la facciata a vetri del centro congressi. Allo schermo e' collegata una telecamera puntata verso l'interno dell'edificio, dando ai passanti in strada accesso visivo agli spazi del centro, ma con effetto ingrandito e deformato. L'effetto ricorda quello che succede passando una lente di igrandimento su un testo.
Nell' altra faccia dello schermo, sono invece proiettati testi elettronici per chi si trova all'interno dell'edificio.
Mano mano che il congegno si muove, l'immagine passa dalla trasmissione "dal vivo" a filmati preregistrati che si sovrappongono, generando spazi reali e ingannevoli.
Questo sistema mobile diventa ora lente d'ingrandimento, ora scanner, ora schermo illusorio.
La facciata cosi' si anima, " esiste" perche' "comunica". Racconta quello che succede nel suo interno, diventa un continuo fluire di immagini deformate che si perdono come onde.
Chi e' all'esterno, in strada diventa parte attiva, e' coinvolto in questo gioco.
In questo modo l'architettura non e' mai la stessa, e non e' mai immobile, sempre modellata da chi vi e' all'interno. Non e' nuovo l'uso della facciata come schermo di proiezione, ma in questo progetto, e' lo stesso ambiente interno che viene "esploso" all'esterno in una dimensione diversa e illusoria. Si perde il significato del dentro e fuori, dentro cosa e fuori da dove?
Una architettura che non e' piu' statica ma sempre in movimento, dinamica,
in-formazione, mai uguale, che si modifica anche "nel tempo". Come le coperture dello stadio di Eisenman in Arizona, mobili come le dune nel deserto. Come i diaframmi nella facciata dell'Istituto del Mondo Arabo di Jean Nouvel, che variano con la luce.
Non si tratta piu' di una architettura che induce l'osservatore a girarvi intorno, ma e' essa stessa che "ruota" intorno all'osservatore, che "gli va incontro".
E' la volonta', la tensione dell'architettura di conquistare nuove dimensioni, di interagire con l'osservatore di coinvolgerlo di raccontargli anche di cose drammatiche come il museo ebraico di Libeskind.
Sembra quasi l'architettura senta drammaticamente l'esigenza di comunicare, di raccontare, in tutti i modi, di esistere. Senta la necessita' di coinvolgere l'uomo, di lasciarlo stupito, e renderlo partecipe nei suoi spazi, asplodendo verso l'esterno senza piu' tracciare confini, e questo lo aveva gia' capito Terragni oltre settanta anni fa.
Giuseppe Mosetti
http://xoomer.virgilio.it/giusmosetti/dinamica.htm
 

Marina Lo re
Vai




Le Strutture gerarchiche e la Memoria

Leontina Vannini <leontina@gilles.zzn.com>
 
 

Leggendo l'articolo sulle Strutture Gerarchiche, di come si possano collegare gli uni agli altri dati di qualsiasi tipo, mi ha fatto pensare ad un romanzo di 'Gabriel Garcìa Màrquez, cent'anni di solitudine,1967'.

In questo romanzo gli abitanti del paese Macondo lottano contro la generale e progressiva perdita della memoria, che non permetteva loro di ricordare e riconoscere il nome delle cose e degli animali, la prima reazione a questo fu di segnare ogni cosa con il proprio nome, ma  ciò non bastava, cosa sarebbe successo nel caso se ne fosse dimenticata l'utilità di un oggetto?.

Quando gli architetti progettano ad esempio un edificio, non basta dire che è un edificio e disegnarne l'involucro, ma bisogna immettere, per classi e sottoclassi più informazioni: la funzione, le caratteristiche strutturali, i materiali, le dimensioni...

Allo stesso modo i protagonisti del libro hanno aggiunto sulle iscrizioni, per gerarchia;la funzione, le caratteristiche e il come va utilizzato ciascun oggetto, creando una vasta rete di informazioni. Informazioni concrete, non sempre modificabili singolarmente se non alterando il tutto e comunque non all'infinito.A differenza delle SR creati in programmi quali autocad, dove ogni disegno può alleggerirsi o caricarsi, immettendo o sottraendo o modificando le diverse parti. Questo è possibile perchè ogni informazione, immagazzinata e archiviata può essere reperita e alterata innumerevoli volte .

La mente umana invece non lavora in questo modo, opera per associazioni percorrendo piste nei pensieri e nella memoria, gli elementi non sono permanenti quindi non sempre reperibili.

Cosa sarebbe successo agli abitanti di Macondo, a causa dell'incessante perdita di memoria, quando avessero dimenticato il significato e il valore delle lettere scritte sugli oggetti?


Ricostruzioni Virtuali del Danteum
di Michele Borgna

con filmati avi

Vai


 
Egregio prof. Saggio,

sono storditamente sorpreso e felice di aver individuato una direzione concettuale-progettuale interessante, ora gioco d'azzardo e continuo a puntare sulla buona sorte che stà accompagnando le mie ultime intuizioni.

Dopo aver attentamente letto più volte la Sua mail sono andato a RIcercare notizie circa il pensiero ed il lavoro di Greg LYNN imbattendomi da subito (ancora la fortuna!) in ANIMARE IL PROGETTO alla pagina www.TRAX.it/greg_lynn.htm <http://www.TRAX.it/greg_lynn.htm> , poi in un breve tratto del libro di LYNN "Forma animata".

Ho pensato di non rispondere direttamente alla Sua "sfida" ma ho tracciato due sentiero paralleli, che si intrecciano continuamente, due layer sovrapposti, che hanno un comune punto di partenza. Uno è un'escurzione nel pensiero di Greg LYNN, l'altro è il racconto della nascita concettuale e poi reale del SemiCuBe.

In ANIMARE IL PROGETTO, il collegamento al mio lavoro è quasi spontaneo, "Forma animata" sembra addirittura essere il titolo-verbo del SemiCuBe.

L'uno e l'altro, però, rappresentano qualcosa di più;

sono il collegamento con il pensiero di Eisenman sul Vettore come nuovo mezzo per pensare, creare, e vivere lo spazio architettonico.

Eisenman ed il suo "vedere" il Vettore, sono il punto di partenza della mia personale ricerca di un'architettura liberata da schemi statici consolidati (forse refuso di ore ed ore a studiare Scienza e Tecnica delle Costruzioni), e maggiormente aperta ad una visione irrealmente instabile dello spazio architettonico.

Anche Greg LYNN come Peter EISENMAN combatte l'idea di architettura statica, fissa e l'addove egli dice [...] l'architettura - sia nelle sue realizzazioni che nelle sue concettualizzazioni ? è stata considerata statica, fissa, ideale e inerte. I temi del movimento e della dinamica vengono generalmente affrontati attraverso la visione pittorica di forme statiche. Non solo gli edifici sono stati costruiti come forme statiche, ma soprattutto l'architettura è stata concepita e creata sulla base di modelli statici ed equilibrati. [...]

EISENMAN sembra aggiungere [...] La maggior parte dell'architettura ormai è diventata cinetica. Eppure si disegnano edifici avendo in mente la foto da copertina, non si sente l'esigenza di entrarci con il proprio corpo perché basta vederlo in fotografia. Viviamo in una società in cui non importa più "stare dentro" gli edifici, ma fare collezione di immagini da "cartolina", possiamo catturare l'architettura in un fotogramma. Credo che ora l'architettura abbia bisogno di sfidare la sua consuetudine cinematica, è necessario capire che esiste una compresenza di diversi fotogrammi, non uno solo. Per comprendere l'architettura bisogna averne una che non sia identificabile con il solo punto di vista della prospettiva: il corpo si muove attraverso lo spazio percependolo proprio come nei film. A questo proposito uno dei film più significativi è "Passenger" di Antonioni dove troviamo un uomo che si muove attraverso lo spazio di un treno anch'esso in movimento o anche la passeggiata dell'individuo nel'"L'Avventura". [...]

C'è forse tra i due qualcuno ... diciamo Colin Rowe li unisce in questa sorta di pensiero simbiotico?

Ma Greg LYNN va oltre perchè usa [...] il movimento per generare dinamicamente dei progetti architettonici.  [...] ...(non conoscevo molto del pensiero e del lavoro di Greg Lynn, e non so se sia corretto associare le sue parole al procedimento da me adottato ma quel che è certo, è che in queste parole c'è la sintesi di ciò che è stato il processo generativo del SemiCuBe).

Con lui [...] Le classiche metafore architettoniche della stasi e dell'equilibrio sono rimpiazzate da processi di progettazione architettonica più vitali, letteralmente e concettualmente animati. [...] ... Creato il piano in grossi blocchi di pietra, e fissata la posizione, centrale nel piano, del fantasma, ho iniziato ad alzare un blocco, poi un'altro, poi un'altro ancora, questi ruotavano, si dimenavano nello spazio alcuni si scontravano, cambiavano traiettoria, tutti avvolti nel flusso dinamico del volteggiante fantasma ballerino, ...

è egli stesso nel' "La Forma animata" a spiegare che [...] il disegno è animato, quando il movimento e la forza sono co-attuali all'inizio dell'operazione piuttosto che aggiunti per simulare il movimento. [...] ...il volteggiare del fantasma genera energia, coinvolge ciò che lo circonda inondandolo di una forte carica cinetica...

infatti per Lynn [...] Le forme e le organizzazioni degli edifici si evolvono attraverso l'interazione di forze separate e gradienti d'influenza in ambienti temporizzati, all'interno dei quali il progettista guida la loro crescita, la loro trasformazione e la loro mutazione, spesso indecibili. [...] ...è così che istante dopo istante i grossi blocchi squadrati hanno perduto la loro pesante massa e hanno cominciato a volare, privi di peso; il solido piano di pietra squadrata ha perso la sua staticità...

e sottolinea che [...] Lo sviluppo di questi progetti procede attraverso lo sviluppo di prototipi scelti in base alla loro flessibilità e adattabilità. [...] ...il semicubo è divenuto così punto di partenza di un viaggio onirico nello spazio della fantasia...

specificando inoltre che così [...] il via alla trasformazione e alla mutazione, vengono esercitate delle pressioni esterne su questi prototipi [...]...dove l'assenza di gravità e l'energia dinamica impressa dal volteggiare del fantasma sono gli strumenti attraverso cui formare lo spazio architettonico...

col risultato di avere un [...] procedimento di progettazione dai risultati indecibili che dà libero spazio alle attitudini improvvisative del design. [...] ...con la mia Mano che guida l'attività creativa momento dopo momento, ...

in conclusione [...] Il passaggio dal determinismo a una progettazione dinamica. [...]... non ho più idea di dove mi porti ma so da dove sono partito.

32 nero, che il gioco continui...

Cordiali saluti

Virgilio D'Annibale

  - Original Message -----

From: Antonino Saggio <mailto:Antonino.Saggio@Uniroma1.it>
To: Virgilio D'Annibale 2003 <mailto:virgilio.dannibale@tiscalinet.it>
Sent: Friday, May 09, 2003 7:24 PM
Subject: Re:

On 6-05-2003 23:15, "Virgilio D'Annibale" <virgilio.dannibale@tiscalinet.it> wrote:

Egregio prof. Saggio,
Le invio insieme al lavoro eseguito sul SemiCubo alcune righe di spiegazione;

Ma è giusto farlo?
E' giusto che l'artista (non stò certamente parlando di me) spieghi la sua creazione o è essa che deve esprimersi da sola?
Ma se l'IDEA non viene compresa? E' colpa dell'artista o del pubblico?

E' vero che un'opera deve essere "comprensibile" ma io penso che rimane comunque un prodotto intimo, spirituale di un uomo spinto da un bisogno quasi primordiale che vuole esprimere il suo IO più interiore, questo può portare ad un'opera intrinseca per il suo bisogno personale che solo chi l'ha creata può spiegare agli altri.
 

Comunque dopo questo fuori programma artistico-mentale, ecco poche righe di commento al SemiCuBe:

SOGNANDO uno spazio privo di gravità ho visto BALLARE tra PIANI immateriali un FANTASMA.

L'immagine nitida e forte della notte si è trasformata alla mattina in IDEA architettonica.
Non sono un ballerino, non amo ballare ma l'arte del ballo, il movimento armonioso e puro del corpo umano che volteggia sicuro nello spazio mi affascina.     Ecco l'IDEA!
Uno spazio architettonico creato dal volteggiare leggero di un fantasma, per dare all'uomo un luogo irreale dove sogno e realtà possano incontrarsi.

e la pagina web corrispondente:

http://web.tiscali.it/virgilio_oiligriv/SemiCuBe.htm
 

Cordiali saluti

Virgilio D'Annibale
 

Notevole l'ho spedita a greg Lynn. Pensandoci pensandoci lei capirà il perché. Ma è difficile fare bingo.
Ma se lo fa.. È interessante

A presto e bravo, veramente

Saggio